La posizione della compagnia in merito all’assegnazione delle fasce orarie per i traghetti per i prossimi 4 anni sulla linea marittima Portoferraio-Piombino
Portoferraio (LI), sabato 12 novembre2016 – Blu Navy ha ricevuto nella serata di giovedì 10 novembre l’ordinanza n. 13/16 con cui l’Autorità Portuale di Piombino e dell’Elba, ha assegnato alle compagnie di navigazione interessate gli “slot” (ovvero le fasce orarie disponibili per gli scali dei traghetti) per le prossime quattro stagioni sulla linea marittima fra Piombino e Portoferraio, nell’Isola d’Elba.
L’ordinanza è al vaglio della compagnia e Blu Navy si riserva la possibilità di mettere in atto ogni azione ai fini di tutelare gli interessi propri e dell’utenza.
Blu Navy tuttavia esprime fin d’ora con forza la propria assoluta contrarietà all’operato della commissariata Autorità Portuale che in tal modo, di fatto, congelerebbe fino al 2021 (!) la situazione attuale, con il numero degli slot rimasto invariato a 44, bloccando i piani di sviluppo più volte espressi – come la volontà di portare una seconda nave sulla tratta, in aggiunta alla “Acciarello” (che, terminato il servizio nel canale dell’Elba lo scorso 16 ottobre, riprenderà a essere impiegata nella primavera 2017), e di operare anche nella stagione invernale.
La compagnia ritiene che la situazione creatasi, di fatto mantenga una condizione di monopolio acclarato durante la stagione invernale ed un monopolio “controllato” durante la stagione estiva, e ciò a discapito delle esigenze più volte espresse con forza sia dai turisti che dai residenti e dal traffico commerciale, impedendo un ulteriore sviluppo del porto di Piombino.
Desta inoltre forti perplessità il fatto che un ente in attesa di imminenti modifiche strutturali, come risultato della riforma nazionale del sistema portuale, pianifichi in modo del tutto inusuale per ben quattro anni (finora la pianificazione avveniva su base annuale !) l’attività su una materia così delicata, peraltro senza alcuna considerazione delle legittime istanze avanzate da un operatore già esistente e contravvenendo ai provvedimenti emessi dall’Autorità Antitrust.
Questa pianificazione, oltretutto, va in senso esattamente opposto agli indirizzi espressi da una circolare del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti dello scorso settembre, che invitava le autorità portuali in via di cessazione a non prendere provvedimenti eccedenti l’ordinaria amministrazione o che potessero impegnare le scelte future delle costituende “Autorità di Sistema Portuale” previste dalla riforma.
Blu Navy continuerà a battersi con ogni mezzo e in ogni sede per proseguire, ed accelerare, il suo percorso di crescita, convinta che una reale ed aperta concorrenza possa portare beneficio sia agli utenti che agli operatori stessi.
* Bloccare lo sviluppo di una societa’ privata, contrariamente alle altre per ben quattro anni, ha dell’assurdo.Nel golfo di Napoli,quando la Caremar imperava, gli armatori privati si ”difendevano” ricorrendo a richieste alle corse bis da presentare in Capitaneria in carta da bollo. E venivano sempre accontentati. Ogni anno, si effettuavano riunioni, per definire il piano accosti per i traghetti,aliscafi,jet e catamarani per l’anno successivo. Congelare i collegamenti, come e’ avvenuto, a Piombino per ben 4 anni e’ da folli. E non c’e’ rispetto nemmeno per il lavoro svolto dal MIT retto dal Ministro Delrio che con la nuova riforma portuale ha di fatto azzerato l’Autorita’ Portuale di Piombino (commisariata) e che lascia al successore una situazione difficile da sbrogliare. Mi rivolgo anche a quell’ imprenditore che sputa addosso a tutto e a tutti, salvo poi ad erigersi come il salvatore dei marittimi.Dimenticando di avere avuto navi come ”El Rancho” ed il ”Corral” con equipaggi da Torre di Babele e con paghe ridicole,perche’ a poppa issavano bandiera panamense.
In questo caso, i marittimi ed amministrativi di Blu Navy non possono contare su uno sviluppo,degno di questo nome, dell’azienda in cui lavorano ? Con i tre milioni e passa di passeggeri l’anno, in quel di Piombino potrebbero ”sopravvivere” o svilupparsi la Blu Navy ed altri operatori. E’ l’utente e non le Capitanerie che devono premiare e far sviluppare gli imprenditori.Suggerisco alla Blu Navy,prima di imbarcarsi in una lunga ed estenuante guerra legale, di recarsi prima alla Procura della Repubblica. Sono passati 25 anni dal mistero della ”Moby Prince”…
* gennaro scotto pagliara