Fontana: “Si a un’Agenzia nazionale per coordinare i porti italiani”

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La Community Portuale di La Spezia favorevole alla riforma portuale che blocchi la proliferazione di infrastrutture inutili

 

Un’agenzia nazionale di coordinamento, che sia dotata di risorse e di personale specializzato e che possa operare in stretta connessione con le singole Autorità portuali, controllandone l’attività ma specialmente indirizzando le loro scelte sulla base di una politica nazionale che consenta di evitare le duplicazioni di interventi sulle stesse filiere e quindi lo spreco di risorse

 

La Spezia, 3 febbraio 2025 - Un dato per tutti: se tutti gli interventi pianificati dai singoli porti nel settore container fossero realizzati, si creerebbe un’offerta di movimentazione quasi tripla rispetto all’attuale volume complessivo dei traffici container in tutti porti italiani.

A intervenire in modo deciso sul tema della riforma portuale è Andrea Fontana, Presidente degli agenti marittimi di La Spezia a nome della Community Portuale di La Spezia che raggruppa le principali categorie imprenditoriali del settore portuale. Secondo Fontana, è quindi corretto che l’eventuale riforma normativa si indirizzi  sulla necessità di avere un controllo centralizzato a livello di scelte  nazionali come per esempio sulle priorità dei finanziamenti alle grandi opere e di conseguenza sulla programmazione degli investimenti delle varie Autorità di Sistema Portuali armonizzati in un quadro di insieme che eviti le duplicazioni di banchine e piazzali, sulla interoperabilità delle PCS dei vari porti, sulla gestione  della sostenibilità ambientale e il passaggio dei porti ad ambiente green, sul coordinamento fra porti e sistema logistico.

Un modello questo – sottolinea Fontana – molto simile a quello spagnolo Puertos del Estado che si basa su un organismo pubblico, una sorta di agenzia dei porti dotato di autonomia finanziaria e personale adeguato che possa imprimere uno sviluppo dei porti secondo una logica centralizzata che definisca gli obbiettivi pur lasciando grande autonomia alle varie Autorità di Sistema.

Questo organismo – sottolinea il componente della Community Portuale di La Spezia – però non dovrà essere un semplice ufficio con poco personale che si limiti a dare un ulteriore parere vincolante ai progetti delle Autorità di Sistema, bensì un organismo strutturato, una sorta di agenzia dei porti che stimola e controlla in maniera fattiva le attività delle Autorità portuali.

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