
Roma, 4 marzo 2024 - “L’Osservatorio TAV, fin dalla sua istituzione, si è rivelato un paravento per decisioni già prese, ma oggi è ormai evidente a tutti che il suo ruolo è puramente formale e privo di reale ascolto del territorio. Le voci dei sindaci dubbiosi e di coloro che studiano con attenzione l’impatto dell’opera continuano a essere ignorate, mentre il progetto procede senza alcuna reale valutazione delle necessità del Paese. A fronte di questo, si stanno per aprire cantieri giganteschi, di difficile gestione e con un impatto devastante sulla Val di Susa, imponendo ulteriori disagi ai cittadini e al territorio. Nel frattempo, alcuni comuni, come Susa e Bussoleno, sembrano più interessati ad accaparrarsi opere e compensazioni piuttosto che a difendere il proprio territorio e i diritti della popolazione. Un altro elemento che non può essere ignorato è la posizione della Francia: i nostri cugini d’Oltralpe si dimostrano sempre più tiepidi nei confronti di questo corridoio di trasporto internazionale. Il governo francese, infatti, non ha alcuna fretta di scavare la propria parte dell’opera, segno evidente che la stessa sta perdendo progressivamente di senso anche per loro. Alla luce di tutto ciò, ribadiamo con forza la nostra posizione: la TAV è un’opera anacronistica, uno sperpero di denaro pubblico mascherato da grande progetto europeo. L’Italia non può più permettersi di destinare miliardi a un’infrastruttura che non risponde alle reali esigenze dei cittadini e del trasporto. Chiediamo trasparenza, ascolto delle istanze del territorio e uno stop immediato a questa colossale macchina di spreco di risorse pubbliche”.
Così in una nota i parlamentari e consiglieri regionali piemontesi del M5s.