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Garbage Group da Ancona guida la rivoluzione blu con il supporto della Regione Lazio
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Assessore Ghera: «Così proteggiamo i nostri fiumi e impediamo ai rifiuti di arrivare in mare»
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Roma 14 aprile 2025 - Il futuro della tutela ambientale dei mari passa anche dai fiumi. Con il lancio ufficiale delle barriere fluviali antiplastica nei fiume Aniene, prende il via un ambizioso progetto di prevenzione e raccolta dei rifiuti galleggianti, voluto dalla Regione Lazio e realizzato grazie al know-how di Garbage Group, leader italiano nella blue economy e nella lotta all’inquinamento marino e fluviale. Le barriere installate presso la Riserva naturale della Valle dell’Aniene nel Comune di Roma, si basa sul Pelikan River, un sistema modulare a impatto zero, ideato per intercettare e trattenere fino al 100% dei rifiuti plastici galleggianti senza interferire con la flora, la fauna o la navigazione.
Cuore operativo del progetto è il Pelikan System, una piattaforma integrata sviluppata da Garbage Group che rappresenta un’eccellenza italiana nella gestione sostenibile dei rifiuti acquatici. Il sistema si articola in due macro-componenti: a monte, con barriere come quelle installate sull’Aniene, che intercettano i rifiuti prima che raggiungano il mare. A mare, grazie a una flotta di battelli elettrici dotati di tecnologie all’avanguardia: droni aerei per la rilevazione dei rifiuti, ROV sottomarini per la mappatura dei fondali, sonde per il monitoraggio della qualità dell’acqua e kit per la rimozione di sostanze oleose e schiumose.
«La cura dei fiumi è una delle priorità della Regione Lazio – dichiara l’Assessore regionale al Ciclo dei Rifiuti e al Demanio, Fabrizio Ghera, in occasione del sopralluogo presso la barriera sull’Aniene –. Intervenire alla fonte, prima che i rifiuti raggiungano il mare, significa non solo preservare gli ecosistemi marini, ma anche migliorare la qualità della vita nei territori attraversati da questi corsi d’acqua. È una sfida di civiltà e sostenibilità che stiamo affrontando con azioni concrete».
Presente all’iniziativa anche Raffaella Giugni, Segretario Generale di Marevivo, che ha voluto sottolineare l’importanza di un’azione sistemica per la tutela dei fiumi italiani. «Marevivo – ha dichiarato Raffaella Giugni – esorta tutte le autorità di bacino ad applicare l’articolo 6 della legge Salvamare, che prevede il posizionamento di queste barriere nei fiumi italiani. Solo con un lavoro congiunto e un’applicazione concreta delle leggi esistenti possiamo garantire una vera protezione degli ecosistemi fluviali e marini». La sua presenza ha rimarcato il ruolo di Marevivo come promotore di iniziative legislative e concrete a tutela del patrimonio idrico, e ha rafforzato il messaggio della giornata: fermare la plastica prima che arrivi al mare è un dovere e una priorità collettiva.
Secondo i dati ufficiali, ogni anno oltre 320 milioni di tonnellate di plastica vengono prodotte a livello globale, e tra 4,8 e 12,7 milioni di tonnellate finiscono in mare. Circa l’80% dei rifiuti marini proviene da fonti terrestri, trasportati da fiumi e scarichi urbani. Il contributo della Regione Lazio in questo progetto rappresenta un modello virtuoso di governance ambientale, che si unisce alla visione strategica di Garbage Group, pioniere di un’economia blu che coniuga innovazione tecnologica, sostenibilità ambientale e prevenzione dell’inquinamento.
«Con il Pelikan System – ha sottolineato Paolo Baldoni CEO di Garbage Group – vogliamo dimostrare che esiste un modello industriale che può essere sostenibile, efficace e replicabile ovunque. L’installazione di Pelikan River nel Lazio è un esempio concreto di come tecnologia e visione ambientale possano collaborare per proteggere il patrimonio idrico e ridurre drasticamente la plastica nei mari, agendo a monte, nei fiumi. Siamo orgogliosi di lavorare al fianco della Regione Lazio in questa missione per il futuro sostenibile del territorio». Grazie all’integrazione tra Pelikan River e Pelikan System, si compie un passo decisivo verso un modello di gestione circolare dei rifiuti acquatici, orientato non solo alla raccolta, ma anche al monitoraggio ambientale e al recupero delle risorse, in linea con gli obiettivi dell’Agenda 2030.