Argentina: si avvicina il termine per un possibile nuovo default

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Buenos Aires, 22 luglio 2014 – Con l’avvicinarsi del termine fissato (in deroga) a fine luglio per il pagamento del flusso cedolare del debito ristrutturato, si intensificano le negoziazioni tra il Governo argentino e gli holdout, ossia quei creditori che hanno deciso di non aderire alle precedenti ristrutturazioni del debito pubblico di Buenos Aires.
Dopo mesi e settimane di confronto serrato ma non risolutivo, sembra possibile una soluzione di compromesso nella gestione dei pagamenti. Secondo fonti di stampa (ad esempio il Financial Times), infatti, il Governo argentino sarebbe pronto a offrire agli hedge funds coinvolti il rimborso dei 1,6 miliardi di titoli in loro possesso attraverso un’operazione di scambio che prevede l’emissione di due bond Bonar 24 del tipo d
i quelli già usati per ripagare Repsol della nazionalizzazione della controllata YPF. Lo swap in questione però dovrebbe forzatamente avvenire nel gennaio 2015 in modo da garantire il rispetto della clausola RUFO (Right upon future offer) che prevede che l’Argentina non possa volontariamente riservare una miglior
proposta di ristrutturazione rispetto a quelle già compiute senza estendere questa offerta anche a coloro che hanno precedentemente aderito. Con gennaio però la validità di questa clausola giungerebbe a scadenza, lasciando così al Governo di Buenos Aires la facoltà di rimborsare gli holdout senza incorrere in un’altra serie di azioni legali. Questo consentirebbe all’Argentina di evitare un altro default in poco più di dieci anni,anche se non è ancora scontata l’approvazione di una soluzione di questo tipo da parte del giudice statunitense Griesa che ha convocato una nuova udienza per il prossimo 22 luglio.
dati a cura Servizio Studi di Intesa San Paolo

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