Suva:Associazione diritti dei marittimi,critica il comportamento governo Fiji sull’uccisione di 5 marittimi

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Screenshot tratto dal video in questione e pubblicato anche sull’Informatore Navale

http://www.facebook.com/l.php?u=http%3A%2F%2Fyoutu.be%2Feq6wVaB8Wnc&h=8AQGHLbOz

Suva, 28 ago 2014 – La Polizia della Repubblica delle Fiji ha confermato che il caso, in relazione a un video diffuso su YouTube e che rivela le riprese grafica di cinque marinai uccisi a colpi di fucile tra l’ilarita’ dei massacratori, deve ritenersi ormai chiuso. A Fiji il commissario di polizia Ben Groenewald ha detto che e’ stato stabilito (???) che il video è stato girato al di fuori delle acque delle isole Fiji e ha coinvolto lo scontro tra equipaggi di pesca asiatici e pirati, da qualche parte nell’Oceano Indiano. È stato inoltre confermato che le persone indicate nel video non sono cittadini delle Fiji.
Sempre Groenewald, ha detto che: ”è stato inoltre stabilito che il video è stato visto la prima volta a metà del 2013, ed era stato visto in circolazione alle Fiji a partire da marzo 2014, secondo il Fiji Village”. Ha inoltre aggiunto che le informazioni raccolte dall’Autorità per la sicurezza marittima delle isole Figi e Autorita’ delle Telecomunicazioni delle Fiji, confermano anche che la nave mostrato nel video non è mai entrato nelle acque delle Fiji.
Commentando la chiusura del caso, David Hammond, noto avvocato e Fondatore dei diritti dell’uomo in mare (HRAS) ha detto: “Mentre la chiusura del caso da parte delle autorità delle Fiji è un passo positivo verso una maggiore chiarezza al video postato su YouTube la settimana scorsa, il contesto non verificate e la suggestione che invece mostra l’uccisione di pirati, rimane una questione inquietante di apparente accettazione generale di giustizia sommaria in acque internazionali. È importante sottolineare che questo incidente sembra essere senza né intervento di polizia giudiziaria.Se questi erano i pirati, (e che non è stata categoricamente verificato, né provata), la gestione dell’incidente da parte dell’equipaggio di pesca asiatica e un membro dell’equipaggio, in particolare, che rivendica la responsabilità per l’uccisione di tutti i cinque marittimi, non garantisce l’illecito uso della forza e l’assassinio di marittimi che, al momento dell’uso della forza letale, non rappresentava alcuna minaccia di sorta per l’equipaggio di pesca asiatica”.
L’equipaggio di pescatori asiatici non si può ragionevolmente pretendere adire ad azioni di auto-difesa, né legittimamente difendere le azioni dal tiratore, secondo le circostanze e il contesto raffigurati nel filmato. Questo era certamente non necessario, né l’uso ragionevole della forza letale. La natura apparente e rilassata dell’equipaggio (dai commenti del video) che erano testimoni disposti a sparatorie, suggerisce che essi non erano sotto minaccia imminente consentendo in tal modo l’uso lecito della la forza letale, come ultima risorsa, al fine di proteggere se stessi.
Inoltre, se le autorità delle Fiji sono a conoscenza dell’incidente dal marzo 2014 come riportato dai media, la questione deve essere sollevata sul motivo per cui hanno impiegato cinque mesi per indagare formalmente, o aprire un’indagine insieme alle autorità internazionali, in un episodio che mostra chiaramente esecuzioni sommarie da una nave commerciale apparentemente in acque internazionali?
Se le autorità delle isole Fiji sono state in precedenza a conoscenza di questo filmato, che vi è stata la tacita accettazione di esecuzioni sommarie in mare nella misura in cui tale immagini vengano ignorate e non indagate, se non specificatamente attraverso piattaforme di social media e mezzi di comunicazione?
E ‘questo un’apparente accettazione dei marittimi che ha consentito di essere giudice, giuria e boia quasi di diventare una norma regionale, o è sempre stato così e invece proprio non segnalato alle autorità competenti?
”Se è così, tale accettazione apparente non soddisfa gli standard internazionali sui diritti umani, ma invece evidenzia continue violazioni dei diritti umani fondamentali in mare e in questo caso, sulle navi commerciali battenti bandiera e registrate. ”
HRAS ha detto che continuerà la sua indagine indipendente sul filmato di YouTube con il sostegno di organizzazioni internazionali, enti commerciali e le ONG ed anche una parte della stampa tecnica di settore,che tanto clamore sono riusciti a divulgare tra i lettori.

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