Fincantieri progetta piattaforme galleggianti per trasformare
i rifiuti solidi urbani in energia elettrica

BONO ALL'UNIVERSITA' DI NAPOLI

NAPOLI, 26 Settembre – E’ stato presentato oggi, presso la Facoltà di Economia dell’Università di Napoli Federico II, il progetto “Plasmare”, per la realizzazione di impianti  “navalizzati” per il trattamento dei rifiuti solidi urbani. Il progetto è ideato  e promosso da Fincantieri attraverso il suo centro di ricerca applicata Cetena  (Centro per gli Studi di tecnica navale).
Sono intervenuti, tra gli altri,  il Sottosegretario di stato del Ministero dell’Economia e delle Finanze Bruno  Cesario, il Presidente della Regione Campania Stefano Caldoro,  il sindaco di Castellammare di Stabia  Luigi Bobbio, il Rettore dell’Università Massimo Marrelli, il Preside della
Facoltà di economia Achille Basile e l’amministratore delegato di Fincantieri  Giuseppe Bono.
Nel corso dell’incontro Fincantieri, leader mondiale nella  progettazione e costruzione di unità navali ad alto valore aggiunto, ha  annunciato di voler creare una nuova linea di prodotto e ha illustrato le  soluzioni tecnologiche che, attraverso il Cetena, ha attualmente allo studio:  piattaforme galleggianti con impianti per la produzione di combustibile da rifiuti (abbr. cdr) e successivo recupero energetico, navi per il trasporto dei  rifiuti solidi urbani raccolti da isole o altri territori con scarsa viabilità  terrestre, e navi dotate di impianti per lo smistamento dei rifiuti e produzione  di cdr da trasferire da porto a porto.
Il progetto “Plasmare”, in fase  avanzata di sviluppo, prevede la costruzione di due piattaforme galleggianti non  autopropulse da posizionarsi in acque “protette”: la prima dedicata alla ricezione dei rifiuti solidi urbani con produzione di cdr (smaltimento di circa 400 tonnellate al giorno di rifiuti solidi urbani), e la seconda per la gassificazione dello stesso prodotto tramite l’utilizzo di tecnologia al plasma in grado di recuperare energia dal gas di sintesi prodotto.
Alla luce del  diverso livello di maturità delle tecnologie impiantistiche utilizzate, per il  progetto si è ipotizzato un approccio modulare che prevede di partire a breve  con la realizzazione della piattaforma dedicata alla produzione di cdr alla  quale, in una seconda fase, si affiancherà la piattaforma con impianto al  plasma, che necessita di un più lungo periodo di messa a punto.
Queste enormi chiatte, opportunamente attrezzati e tecnologicamente avanzati, sfrutterebbero
gli spazi marini, garantendo il decongestionamento delle aree terrestri adibite  a discariche, spesso limitate e penalizzate da considerevoli problemi logistici.
Il progetto, contribuendo in maniera eco-compatibile alla soluzione del  problema dei rifiuti, offrirebbe evidenti vantaggi: emissioni inquinanti solide  e gassose prossime allo zero, tempi di realizzazione brevi, costi di  realizzazione ed operativi contenuti e certi, limitato impatto sul territorio  grazie alla possibilità di localizzare gli impianti in opportune aree portuali
dismesse o abbandonate.
Infine, la costruzione delle piattaforme, in un  momento, come l’attuale, di drammatica crisi del comparto navalmeccanico,  darebbe impulso all’industria cantieristica, generando importanti ricadute  occupazionali che deriverebbero dalla costruzione degli impianti e, una volta  operativi, dalla loro gestione. ”Abbiamo voluto prospettare anche un sistema modulare – ha dichiarato Giuseppe Bono AD di Fincantieri spa -tenendo presente che il trattamento dei rifiuti e’ un nuovo business.Viene offerto un costo certo,tempo di consegna certi.Il resto sta agli imprenditori ed alle istituzioni”. Per il presidente della Regione Campania, onorevole Stefano Caldoro ” il progetto e’ stato analizzato positivamente nel Piano Generale”. L’onorevole Bruno Cesario, sottosegretario di Stato del Ministero dell’Economia,ha assicurato che ”con il Ministro Romano stiamo lavorando perche non vada persa l’attivita’ cantieristica in Campania.Per questo e per la Fincantieri di Castellammare di  Stabia occorre un bacino di carenaggio in muratura per una spesa globale che va dai 300 o 400 milioni di euro”.

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