Bruxelles: Europa, l’ ECSA al rush finale per regolamentare le emissioni di CO2

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Bruxelles, 16 ottobre 2014 – L’Associazione armatori della Comunità europea (ECSA) ha avvertito che gli armatori europei sono interessati dalla intenzione della presidenza italiana del Consiglio europeo per spostare avanti a tutto vapore il regolamento UE per il monitoraggio, rendicontazione e verifica del sistema di emissioni di anidride carbonica generate dai trasporti marittimi (UE MRV regolamento), che potrebbero includere informazioni commerciali e operative.
ECSA invita pertanto i responsabili delle decisioni dell’UE di ri-focalizzazione sugli sviluppi a livello internazionale, per unificare le azioni dell’UE per rvitare la differenziazione regionale e, infine, ostacolare i progressi nell’ambito dell’IMO (Organizzazione marittima internazionale).
Nel 2013, la Commissione europea ha presentato la proposta MRV con l’intenzione di aprire la strada a una soluzione internazionale. L’IMO ha parallelamente promosso verso la creazione di un sistema di monitoraggio globale.
Attualmente, il lavoro sullo strumento UE sta procedendo a un ritmo più veloce rispetto al lavoro dell’IMO, e qui sta il rischio. Lo strumento UE dovrebbe essere il più semplice e diretto possibile, in modo da essere facilmente adattabile in una fase successiva per incorporare l’esito del processo IMO, dice ECSA.
”L’obiettivo dichiarato di regolamentazione dell’UE è stato fino ad ora quello di rendere la MRV il primo passo verso una soluzione globale sulle emissioni di CO2 da trasporto e credo che è importante evitare qualsiasi effetto boomerang derivante da azioni unilaterali dell’UE. I co-legislatori dovrebbero pertanto tener conto delle deliberazioni in corso IMO e anticipare la reazione di parti non europei IMO. In caso contrario si potrebbero presentare altri Stati membri dell’IMO con una situazione di fatto che potrebbe infine ostacolare un rapido accordo a livello IMO “, ha detto Patrick Verhoeven,Segretario Generale dell’ECSA.
Va inoltre osservato che la proposta della Commissione indichi il 2018 come anno di inizio per l’esercizio di monitoraggio, dando ampio margine di tempo all’ l’IMO per decidere quali misure globali sono i più efficaci ecologicamente ed economicamente. Armatori europei sono quindi scettici sull’urgenza di un accordo a livello UE quando sarebbe non solo possibile, ma anche più prudente attendere i risultati delle deliberazioni IMO.
“Ci auguriamo che coloro che dovrebbero prendere decisioni europee rimarranno sulla strada giusta ed eviteranno di prendere decisioni che potrebbero ostacolare il progresso in corso a livello internazionale”, ha detto Verhoeven.

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