Napoli, 30 ottobre 2014 – Questa mattina, a circa 3 miglia dall’imboccatura del porto di Napoli è stato rinvenuto il corpo privo di vita di un uomo, che previo riconoscimento, è stato identificato nel diportista napoletano di 57 anni che nel tardo pomeriggio del giorno 27 ottobre u.s. era scomparso in mare nelle acque antistanti la Gaiola a Posillipo.
Le operazioni di ricerca hanno visto impegnati i mezzi navali della Guardia Costiera e della Guardia di Finanza nonché velivoli dell’Aeronautica Militare in maniera intensa ed ininterrotta. Il corpo è stato rinvenuto dopo quasi 72 ore a circa 05 miglia dal punto dell’evento.
E’ in corso l’accertamento delle circostanze che hanno determinato l’evento che ha coinvolto una piccola unità a vela che navigava nelle acque antistanti il luogo del sinistro.Questo in breve,lo striminzito comunicato stampa della Capitaneria di porto di Napoli.Delle iniziali del povero diportista niente,non avevamo nessuna intenzione di pubblicarne il nome per un problema di etica.Non c’e’ stata nessuna forma di collaborazione tra noi e la centrale operativa della Capitaneria di porto. Per giorni,hanno ripetuto le stesse cose (nella norma) ed anche oggi, anche quando hanno ripescato il corpo del povero disgraziato.Non e’ nostra abitudine fare di tutta un’erba un fascio,ma a volte capita di scontrarsi con interlocutori che non riconoscono il ruolo della stampa.Bravi ad invitarvi a conferenze stampa,socievoli nel a darvi tutte le informazioni possibili ed immaginabili ma restii,una volta ritornati al loro lavoro di routine,a negare la piu’ semplice delle informazioni.Dovrebbero essere invitati a qualche corso sulla comunicazione o sul duro lavoro giornalistico (si paventa,dovesse essere varata la legge, nuovamente il carcere e multe milionarie per noi scribacchini). Potremmo,ma personalmente mi astengo da tale critica,far notare che abbiamo pubblicato, a volte, ”recuperi di 20 chili di cozze da parte degli uomini della Guardia Costiera” con tanto di comunicato stampa e su carta intesta ed inviato a centinaia di testate grandi e piccole,nonche’ a numerosi colleghi a volte defunti o pensionati.Ecco, a volte tutto questo viene vanificato perche’ chi risponde dall’altra parte del telefono e’ un soggetto che non ha il senso della misura. A conclusione di cio’,voglio ricordare ai lettori,che sulla piccola barca a vela vi erano due persone.Uno,come abbiamo appurato e’ deceduto,l’altro no. L’imbarcazione e’ stata posta sotto sequestro dalla Magistratura che sta conducendo le immagini.