Genova: Oceana lancia l’allarme sulla pesca illegale, anche in antartico

ITIZAR II

Nella foto: il peschereccio Itiziar II

Genova, 15 novembre 2014 – “La pesca pirata è un crimine ambientale e danneggia i pescatori che operano correttamente – ha dichiarato Lasse Gustavsson, Direttore Esecutivo di Oceana in Europa-. La pesca illegale è un problema che deve essere affrontato in maniera coordinata ed effettiva da tutte le Organizzazioni Regionali per la gestione della pesca (RFMO) e dagli Stati costieri. L’ICCAT deve guardare oltre la pesca ai tonni e sostenere gli sforzi per fermare la pesca IUU nell’Oceano Atlantico una volta per tutte”.
Oceana ha quindi chiesto alle 49 Parti Contraenti della Commissione internazionale che si occupa della gestione della pesca del tonno e di altri pesci pelagici dell’Atlantico e del Mediterraneo (ICCAT) di esaminare e prendere misure relative alla pesca IUU (pesca illegale, non dichiarata e non regolamentata) nell’area della Convenzione ICCAT che coinvolge imbarcazioni-pirata già inserite nella lista nera della Commissione per la conservazione delle risorse biologiche dell’Antartico (CCAMLR). All’incontro annuale dell’ICCAT in corso questa settimana, Oceana ha riportato il caso di due pescherecci IUU, Snake (attualmente sotto il nome di Viking), e Itiziar II, nella lista nera CCAMLR da oltre un decennio per attività illegali nelle acque antartiche.

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