FUNIVIE S.P.A.: al via le prove generali del nuovo impianto funivie

Funivie_Stampa settembre 2011

Presso i parchi di San Giuseppe di Cairo sono arrivati i primi vagonetti carichi di carbone.

Sono iniziate in questi giorni le prove generali per l’avvio operativo del nuovo impianto sotterraneo e sottomarino realizzato da Funivie S.p.A. che collega la banchina del terminal Alti Fondali del Porto di Savona con lo snodo intermodale di San Rocco dove sorge la nuova stazione di carico degli storici vagonetti funiviari.

Presso i parchi di San Giuseppe di Cairo (SV) i vagonetti hanno scaricato le prime tonnellate di carbone sbarcate presso il terminal Alti Fondali.

L’inizio della piena operati­vità dei nuovi impianti e dell’intero complesso infrastrutturale è previsto entro novembre prossimo.

Si ricorda che la realizzazione dell’opera, ideata da Funivie S.p.A. e finanziata dal Ministero dei Tra­sporti per un valore di circa 40 mi­lioni di Euro, è iniziata nel 2004 e consiste in due tunnel, di cui uno sottomarino ed uno sotterraneo, dotati di un sistema di nastri trasportatori che collegano il Terminal Alti Fondali con le due linee funiviarie di va­lico dell’Appennino ligure, lunghe 17 chilometri ciascuna, gestite in concessione dalla stessa Funivie S.p.A.

Entrando nel dettaglio del progetto, l’opera ha ri­guardato la realizzazione di due tunnel per una lunghezza complessiva di 1600 metri circa. Il primo, di circa 500 metri, è stato realizzato al di sotto del piano di banchina e collega il terminal di sbarco ad un pozzo di raccordo profondo 40 metri. Dal fondo di tale pozzo parte il secondo tunnel, lungo circa 1100 metri, che collega la zona portuale alla nuova stazione di San Rocco, dalla quale ripartono le due linee funiviarie. All’interno di tali infrastrutture è stata realizzata una linea di nastri trasportatori, gli impianti di caricazione dei vagonetti e tutti i sistemi ausiliari necessari a garantire i più elevati standard di sicurezza.

Il minitunnel, scavato all’interno della collina fronte mare in zona Valloria, è stato ottenuto grazie all’utilizzo di una particolare tecnologia denominata “microtunne­ling”, fiore all’occhiello dell’ingegneria made in Italy.

Dal punto di vista ambientale, la nuova struttura trasportistica, essendo completamente interrata per la quasi totalità del suo passaggio all’interno del tessuto urbano della città (dal punto di sbarco fino a via Loreto Nuova, nei pressi dei “Rondinini”), consente di eliminare ogni impatto verso l’esterno, sia visivo che di dispersione delle polveri.

Sempre sotto questo aspetto, una volta a pieno regime, l’infrastruttura permetterebbe, alla potenzialità massima dell’impianto (8000 tonn/giorno), una riduzione del transito sulle strade di circa 300 camion al giorno, con un conseguente abbattimento delle emissioni inqui­nanti immesse nell’atmosfera.

Occorre sottolineare che senza la realizzazione di questa opera, l’antica via funiviaria, sarebbe stata marginalizzata disperdendone il valore industriale, economico e soprattutto la valenza dal punto di vista ambientale.

Infine si ricorda che la prima delle due linee funiviarie ad oggi in concessione a Funivie S.p.A. è entrata in attività nel 1912 e costituì il primo progetto di interporto al servizio delle rinfuse solide in grado di collegare il mare con la pianura, al di là dell’Appennino. Nel 1936, grazie alla nascita della co­keria di Italiana Coke e alla conseguente necessità di approvvigionamento di ma­teria prima, è stata realizzata la seconda linea funiviaria che ha permesso di raddoppiare la potenzialità di trasporto. Carlo Emilio Gad­da, ingegnere e originale scrittore, già all’inizio del novecento descrisse quest’opera come “un’invenzione del futuro”.

L’opera in numeri:

-Lunghezza complessiva dei tunnel: 1600 metri

-Lunghezza tunnel sottomarino – sotterraneo: 1100 metri

-Profondità pozzo di raccordo tra il tunnel scatolare in banchina ed il tunnel sottomarino – sotterraneo: 40 metri

-Dislivello tunnel sotterraneo: 140 metri

-Portata massima del nastro trasportatore: 500 tonnellate/ora

-Merce movimenta dalla nuova struttura funiviaria: circa 1.200.000 tonnellate su base annua.

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