Più tempo e flessibilità per spendere i fondi europei 2007-2013

corina cretu

 

Riportiamo di seguito le dichiarazioni della Commissaria europea per la Politica regionale Corina Cretu

 

Bruxelles, 4 maggio 2015 – Tramite la task force per la qualità dell’attuazione, che ho istituito appena ho assunto l’incarico di Commissario per la Politica regionale, la Commissione ha lavorato a stretto contatto con la Bulgaria, la Croazia, la Repubblica ceca, l’Ungheria, l’Italia, la Romania, la Slovacchia e la Slovenia per aiutarle a sfruttare al meglio i fondi residui dell’UE per il periodo 2007- 2013, nel rispetto delle norme applicabili che impongono che tali fondi siano spesi per i progetti entro la fine del 2015.

Dopo il Consiglio europeo del dicembre 2014 ci siamo inoltre impegnati a trovare soluzioni per garantire una maggiore rapidità ed efficienza nell’uso degli impegni del periodo di programmazione 2007-2013, per aiutare gli Stati membri interessati a portare a termine negli anni a venire i progetti a lungo termine, avvalendosi della flessibilità delle norme esistenti.

A tal fine, la Commissione ha adottato oggi una versione riveduta degli orientamenti sulla chiusura dei programmi della politica di coesione per il 2007-2013.

Gli orientamenti sulla chiusura sono una decisione della Commissione che illustra nel dettaglio le misure che gli Stati membri e la Commissione devono adottare per la chiusura dei programmi della politica di coesione 2007-2013. Tali programmi spendono i fondi dell’UE dal 2007 fino alla fine del 2015. Poi, entro marzo 2017, gli Stati membri sono tenuti a presentare una relazione finale che illustri quanto hanno fatto, una panoramica dei fondi spesi, e una dichiarazione di chiusura che attesti la legittimità e la regolarità della spesa.

La revisione allinea gli orientamenti sulla chiusura alle modifiche normative adottate dal Consiglio e dal Parlamento alla fine del 2013 e semplifica alcune procedure di chiusura concernenti gli strumenti di ingegneria finanziaria e l’esecuzione scaglionata — il processo relativo ai progetti che iniziano in un periodo di programmazione e terminano nel successivo.

Cosa c’è di nuovo negli orientamenti sulla chiusura?

In primo luogo abbiamo introdotto la “flessibilità del 10 %”, che consente a un programma di spendere fino al 10% in più nell’ambito di una priorità a condizione di compensare con una riduzione equivalente in un’altra priorità dello stesso programma.

La revisione chiarisce inoltre che gli strumenti di ingegneria finanziaria possono continuare a investire nell’economia reale per tutto il 2016.

Infine, le procedure che disciplinano i progetti a esecuzione scaglionata tra il periodo 2007-2013 e quello 2014-2020 sono state semplificate e razionalizzate.

Possono essere conseguiti risultati notevoli nel rispetto delle norme esistenti e con l’aiuto della task force, che elabora soluzioni a breve termine specifiche per ciascun paese per aiutare gli Stati membri ad accelerare l’assorbimento dei fondi dell’UE: nessuno sarà lasciato indietro.

Stiamo già assistendo ai progressi compiuti nell’attuazione dei programmi del periodo 2017-2013. È un segnale importante che ci conferma che gli sforzi stanno dando i loro frutti e che siamo sulla buona strada.

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