Confitarma: Relazione Annuale del Consiglio per il 2014

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Roma 20 giugno 2015 – Pubblichiamo,credendo di fare cosa gradita, la relazione annuale completa del Consiglio per il 2014:
Il 2014 è iniziato con un grande ottimismo verso i segnali di ripresa dell’economia globale ed i conseguenti miglioramenti per lo shipping mondiale.
In realtà, le previsioni di fine della crisi si sono concretizzate solo in parte: la crescita negli Stati Uniti ha addirittura superato le aspettative ma in Giappone e nell’area Euro, in Cina e in Russia la ripresa non è stata ancora agganciata. Peraltro, il basso prezzo del petrolio e la debolezza dell’euro rispetto al dollaro, favoriscono il commercio e sono fattori di vitale importanza per una effettiva ripresa specialmente nell’area euro. Non meno importante a tal fine è la recente politica di espansione monetaria posta in essere dalla Banca Centrale Europea, che con l’immissione di maggiori capitali influisce notevolmente sulla difficile situazione delle imprese favorendo i rapporti con il mondo bancario.
Tutti questi fattori condizionano in modo diverso i vari comparti del trasporto marittimo: nel corso dell’anno ha registrato andamenti un po’ più positivi il comparto del trasporto marittimo di carichi liquidi, mentre carichi secchi e containerizzati, a causa del persistente surplus di tonnellaggio navale, soffrono ancora per andamenti dei noli ben lontani da livelli soddisfacenti.
La drastica riduzione del costo del bunker assieme alla ridotta velocità adottata dalle navi per risparmiare carburante, ed il fatto che l’orderbook totale sia rimasto praticamente invariato nel corso dell’anno sono segnali che anche per lo shipping si stanno – seppure lentamente – concretizzando condizioni che possano favorire la ripresa.
Queste considerazioni, molto sinteticamente, illustrano la situazione generale del settore.
Guardando allo shipping italiano, nonostante alla fine del 2014 si registri una riduzione della flotta dell’8% e sia innegabile che alcune aziende non siano riuscite a fronteggiare la grave crisi che si sta protraendo da molti anni, alla fine del primo trimestre 2015, consegne di nuove unità fanno registrare di nuovo un aumento della flotta di bandiera. L’industria armatoriale italiana mantiene la sua posizione nel mondo e in Europa: la nostra flotta è seconda nell’Unione europea e quarta al mondo tra le flotte di bandiera e controllo nazionale. Ho già spiegato che questa è la reale graduatoria della flotta mondiale se si tiene conto del cosiddetto genuine link tra la
bandiera della nave e la nazionalità dell’armatore, un rapporto che implica la stretta connessione con il territorio e con l’intero cluster marittimo.
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