La ”Maersk Batur” salva tre pescatori attaccati dai pirati in mare:alla deriva per 570 miglia nautiche

naufraghi salvati
Oceano Pacifico, 17 luglio 2015 -  Attaccati dai pirati, tre pescatori ventenni sudamericani sono stati lasciati alla deriva per due settimane nell’Oceano Pacifico. Sono stati salvati dalla nave  ”Maersk Batur” in un’operazione impegnativa che ha richiesto grande precisione e lavoro di squadra.
Il 1 ° giugno, tre pescatori decisero di effettuare una battuta di pesca dalla loro città natale di Cabo de San Lorenzo, Ecuador. Jamil Caicedo (Colombia), Carlos Meza e Jorge Ayosa (entrambi dell’ Equador) sono tutti ventenni. Il trio aveva fatto quel viaggio gia’ un paio di volte e con l’esperienza acquisita hanno riempito la loro  barca  di carburante, acqua e cibo per consentire poi il viaggio di ritorno a Malpelo.
Due giorni di navigazione e avvenne il disastro. A tarda sera, il 3 giugno, il piccolo gruppo è stato attaccato da una banda di pirati armati fino ai denti, che cinicamente li derubavano di entrambi i motori fuoribordo e di tutte le forniture di carburante.
Senza alcun mezzo per navigare o comunicare, si trattava di una situazione disperata anche perche’ la barca andava alla deriva e sempre più lontano nella vasta distesa dell’Oceano Pacifico. Nei giorni che seguirono, Jamil, Carlos e Jorge hanno cercato di razionare le loro gia’ misere pozioni limitate. Hanno continuato a pescare e mangiare il pescato, ma senza la pioggia per ricostituire la loro riserva d’acqua per sopravvivere, sapevano che il tempo a loro favore stava per scadere.

Alla deriva 570 miglia

Dodici giorni erano gia’  passati da quando avvenne l’attacco dei pirati, e la barca era alla deriva per  circa 570 miglia marine in oceano aperto. Non una sola nave era stata avvistata, e forniture le  di acqua dimunuivano a vista d’occhio. Sulla nave ”Maersk Batur”, il 15 giugno era un abituale lunedì. La nave container era appena a nord delle isole Galapagos, dopo aver allontanato Balboa, Panama due giorni prima per il suo viaggio verso il sud di Auckland, in Nuova Zelanda.
Alle 11:10, il capitano R. Morrison ha ricevuto una chiamata dal ponte; dall’ufficiale di guardia che aveva individuato una piccola barca a quanto pare in difficoltà.
I tre pescatori hanno dovuto combattere contro le lacrime che scendevano copiose dal loro volto. Jamil spiega la miscela di panico e sollievo suo ed i suoi due amici squando hanno visto per la prima volta la ”Maersk Batur” lontano,all’ orizzonte. “Abbiamo gridato e agitato le armi e le bandiere, qualsiasi cosa potesse darci vedere, sperando e pregando che la nave ci avrebbe avvistati,” ha dichiarato.

Tutti in coperta
Fortunatamente, l’ufficiale sul ponte ha preso il tempo per studiare la situazione da vicino, ha avviato una immediata operatività di salvataggio. Tutti gli ufficiali e l’equipaggio hanno reagito con rapidità ed efficienza per effettuare la manovra delicata e precisa necessaria per posizionare la nave in sicurezza accanto alla piccola barca. I pescatori esausti  legarono  la loro barca con delle corde gettati a loro dall’equipaggio, e dopo meno di un’ora sono stati in grado di salire la scala verso la salvezza,poggiando i piedi sulla coperta della ”Maersk Batur”.
Riflettendo sull’esperienza del proprio equipaggio, il Capitano della nave Morrison è rimasto molto contento della professionalita’ di tutti gli ufficiali e dell’equipaggio per aver reagito ed iperato come un ‘unico team competente. “Sembra un colpo di fortuna che quei tre giovani pescatori che erano vicini alla nostra rotta  in ore diurne ed e’ stato davvero molto gratificante vedere le abilità che pratichiamo nei nostri corsi di esercitazioni periodiche e che ne abbiamo fatto un buon uso”, spiega.

Forte fede nonostante futuro incerto
Al sicuro a bordo della ”Maersk Batur”, i tre pescatori esausti erano grati di ricevere un buon pasto e un meritato riposo. Il loro incubo peggiore era finalmente finito e sono stati in grado di contattare le loro famiglie e dare loro la buona notizia che sarebbero tornati a casa sani e salvi.
Quando la nave è giunta ad Auckland il 30 giugno, il personale della Maersk Line  era in grado di aiutare i tre pescatori per il loro volo di ritorno in Ecuador.
Da allora, Jamil, Carlos e Jorge hanno avuto tutto il tempo per riflettere sulla loro situazione. Erano per lo più in attesa di ricongiungersi con i loro figli e dire a tutti a casa,la loro incredibile storia di sopravvivenza.

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