La Commissione firma un programma triennale MES di sostegno alla stabilità a favore della Grecia

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Bruxelles, 20 agosto 2015 – Mercoledì, a fine giornata, la Commissione europea ha firmato il protocollo d’intesa con la Grecia su un nuovo programma di sostegno alla stabilità. Il meccanismo europeo di stabilità (MES), istituito nel 2012 per proteggere l’Europa in risposta alla crisi finanziaria mondiale, potrà erogare, nei prossimi tre anni, fino a 86 miliardi di EUR sotto forma di prestiti, a condizione che le autorità greche attuino le riforme necessarie per affrontare le sfide socioeconomiche fondamentali, specificate nel protocollo d’intesa.

Dopo mesi di intensi negoziati, il programma contribuirà a porre fine all’incertezza, nonché a stabilizzare la situazione economica e finanziaria, e assisterà la Grecia nel suo ritorno a una crescita sostenibile basata su finanze pubbliche sane, sul rafforzamento della competitività, sul buon funzionamento del settore finanziario, sulla creazione di posti di lavoro e sulla coesione sociale. Conformemente all’articolo 13 del trattato sul MES, il protocollo d’intesa definisce gli obiettivi e gli impegni in materia di riforme necessari per sbloccare i finanziamenti del MES. L’erogazione dei fondi è legata ai progressi registrati nell’attuazione, che sarà monitorata dalla Commissione di concerto con la Banca centrale europea e, ove possibile, insieme al Fondo monetario internazionale, attraverso riesami periodici.

Il Vicepresidente responsabile per l’euro e il dialogo sociale Valdis Dombrovskis, che ha firmato il protocollo d’intesa a nome della Commissione, ha dichiarato: “Con il sostegno del programma, le autorità greche hanno la possibilità di ripristinare la fiducia reciproca e la stabilità finanziaria, due elementi indispensabili per far ripartire la crescita dell’economia greca. Ora è fondamentale attuare rapidamente le riforme concordate, perché questo consentirà alla Grecia di ripristinare la competitività e di garantire una crescita economica sostenibile.

Il Commissario Pierre Moscovici, responsabile per gli affari economici e finanziari, la fiscalità e le dogane, ha dichiarato: “La stipula del programma è un’ottima notizia per la Grecia e per l’intera Unione europea, in quanto crea le condizioni necessarie per rilanciare la crescita, la stabilità, gli investimenti e l’occupazione. Coniugando solidarietà e responsabilità, la Grecia, gli altri membri della zona euro e le istituzioni aprono un nuovo capitolo incentrato su riforme, equità e fiducia reciproca.

La Commissaria Marianne Thyssen, responsabile per l’occupazione, gli affari sociali, le competenze e la mobilità dei lavoratori, ha commentato: “La Commissione attuale si è prefissa l’obiettivo prioritario di porre il carattere socialmente equo degli aggiustamenti al centro dei nuovi programmi di sostegno. Oggi abbiamo onorato per la prima volta questo impegno valutando in modo approfondito l’incidenza sociale del nuovo programma per la Grecia e assicurando che sia socialmente equo e che tuteli integralmente le persone più vulnerabili.

In linea con gli orientamenti politici del Presidente Jean-Claude Juncker, in quanto partner negoziale la Commissione ha rivolto particolare attenzione alla dimensione di giustizia sociale del nuovo programma per garantire un’equa ripartizione dell’aggiustamento e tutelare gli elementi più vulnerabili della società. Oggi la Commissione pubblica una valutazione dell’impatto sociale del programma in cui conclude che, se saranno attuate integralmente e tempestivamente, le misure previste aiuteranno la Grecia a ritornare alla stabilità e alla crescita in modo finanziariamente e socialmente sostenibile nonché a far fronte alle necessità e alle sfide sociali più urgenti.

La Commissione si è concentrata, ad esempio, sui seguenti obiettivi:

  • introdurre gradualmente un reddito minimo garantito e assicurare l’accesso universale all’assistenza sanitaria;
  • garantire che lo sforzo richiesto a ciascuno sia proporzionato al suo reddito;
  • concentrare i risparmi nei settori che non hanno un’incidenza diretta sul reddito del cittadino, come la riduzione della spesa per la difesa, oppure ovviare alle inefficienze in molti settori della spesa pubblica;
  • andare contro i privilegi acquisiti, ad esempio eliminando gradualmente i trattamenti fiscali favorevoli per gli armatori o gli agricoltori o le numerosissime esenzioni (come quella applicata alle aliquote IVA per alcune isole) e sovvenzioni ingiustificate;
  • sostenere il ruolo delle parti sociali e la modernizzazione del sistema di contrattazione collettiva;
  • lottare contro la corruzione, l’evasione fiscale e il lavoro non dichiarato;
  • promuovere una maggiore trasparenza ed efficienza nella pubblica amministrazione, anche attraverso una maggiore indipendenza dell’amministrazione fiscale, la riorganizzazione dei ministeri e l’introduzione di un collegamento più forte tra retribuzioni e responsabilità professionali.

Per integrare il programma di aggiustamento e moltiplicare le probabilità di successo, il 15 luglio la Commissione ha presentato un piano di occupazione e crescita a favore della Grecia, che metterà a disposizione circa 35 miliardi di EUR per investire nelle persone e nelle imprese entro il 2020. Aumentando di 7 punti percentuali la quota del prefinanziamento iniziale per i programmi da realizzare in Grecia nel periodo 2014-2020,si può rendere disponibile più rapidamente 1 miliardo di EUR dell’assegnazione nazionale per anticipare i nuovi progetti cofinanziati dall’UE.

La Commissione sta inoltre preparando la sua offerta di assistenza e consulenza tecnica attraverso il suo nuovo Servizio di assistenza per le riforme strutturali. Questo servizio, istituito a luglio, fungerà da hub per mobilitare le competenze dei servizi della Commissione, delle amministrazioni degli Stati membri e di altre organizzazioni internazionali come contributo all’elaborazione e al monitoraggio delle riforme.

 

Contesto

L’8 luglio 2015 la Repubblica ellenica (“Grecia”) ha presentato al MES una richiesta ufficiale di sostegno alla stabilità sotto forma di prestito, da utilizzare per far fronte ai suoi obblighi in materia di debito e garantire la stabilità del suo sistema finanziario. Il 23 luglio 2015 è stata inviata al Fondo monetario internazionale (FMI) una richiesta separata di assistenza finanziaria.

Il 12-13 luglio un vertice della zona euro ha valutato la situazione e ha rilasciato una dichiarazione sulle prossime misure da adottare.

Il 15 e il 22 luglio le autorità greche hanno adottato diverse serie di misure legislative, come previsto nella dichiarazione del vertice della zona euro.

Il 17 luglio l’Eurogruppo ha chiesto alle istituzioni di avviare i negoziati su un protocollo d’intesa che specificasse le condizioni associate a uno strumento di assistenza finanziaria per il periodo 2015-2018 conformemente all’articolo 13 del trattato sul MES. I lavori sono stati svolti dalla Commissione europea, di concerto con la Banca centrale europea e in collaborazione con il Fondo monetario internazionale e con il meccanismo europeo di stabilità.

L’11 agosto le autorità greche e le istituzioni hanno raggiunto un accordo tecnico sul protocollo d’intesa, che i ministri delle Finanze della zona euro hanno approvato a livello politico il 14 agosto.

Il 14 agosto le autorità greche hanno adottato un’altra serie di misure legislative (le cosiddette “azioni preliminari”).

Dopo la ratifica dei parlamenti nazionali (ove pertinente), il 19 agosto il consiglio dei governatori del MES ha approvato il protocollo d’intesa, che è stato firmato dalla Commissione, per conto del MES, nonché dal governo e dalla banca centrale della Grecia.

Questo è il terzo programma MES dopo quelli per Cipro e la Spagna.

Il ruolo della Commissione europea in questi programmi e la relativa base giuridica sono stabiliti e approvati dagli Stati membri della zona euro nel trattato sul MES:

— valutare, di concerto con la BCE, la necessità e l’opportunità del sostegno alla stabilità (articolo 13, paragrafo 1, del trattato sul MES);

— negoziare il protocollo d’intesa con lo Stato membro interessato, precisando le condizioni cui è subordinata l’assistenza finanziaria; questo viene fatto dalla Commissione di concerto con la BCE e, ove possibile, insieme al FMI (articolo 13, paragrafo 3, del trattato sul MES);

— firmare il protocollo d’intesa per conto del MES (articolo 13, paragrafo 4, del trattato sul MES);

— monitorare il rispetto delle condizioni cui è subordinato il dispositivo di assistenza finanziaria; questo viene fatto dalla Commissione di concerto con la BCE e, ove possibile, insieme al FMI (articolo 13, paragrafo 7, del trattato sul MES).

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