Salerno e non solo:si pescano pesci-mostri con deformazioni alla lisca.Chi sa,parli.

lisca bifida

Salerno, 1 settembre 2015 – Ci scrive un lettore: ”SONO UN DILETTANTE.In due giorni diversi,ho pescato alletterati  bifidi  nel mare davanti Salerno” Nella e-mail ha allegato anche la foto della lisca bifida.Un problema affrontato anche a livello mondiale perche’ si riscontrano malformazioni di pesci anche il altre zone del pianeta.Dall’estero,siamo riusciti ad avere notizie in merito e abbiamo pubblicato  i dati ed le probabili cause.Qui in Italia sembra un tabu’.Ne scienziati e ne’ organi di controllo divulgano notizie in tal senso,alimentando una ridda di timori e polemiche. Ogni giorno,sui giornali ed in tv,assistiamo felici al ritrovamento,alla cura e successiva liberazione della tartarughe caretta-caretta.Mai visto affrontare,con tanta assiduita’ e dovizia di dati,il problema di questo moltiplicarsi di deformazioni (perche’ di questo si tratta) di pesci che fanno parte della catena alimentare umana: quali conseguenze a lungo e medio raggio ricadranno sulla razza umana.

«La letteratura scientifica è concorde nell’affermare che questo genere di mutazione è dovuta alla contaminazione da metalli pesanti e da idrocarburi. Resta da comprendere dove sia collocata la fonte d’inquinamento e a cosa sia dovuta». Ed ecco la proposta di un biologo marino che auspica «la costituzione di un gruppo di esperti per capire con esattezza l’ampiezza e l’origine del fenomeno».

«La letteratura scientifica è concorde nell’affermare che questo genere di mutazione è dovuta alla contaminazione da metalli pesanti e da idrocarburi. Resta da comprendere dove sia collocata la fonte d’inquinamento e a cosa sia dovuta».Un noto biologo marino ha invocato «la costituzione di un gruppo di esperti per capire con esattezza l’ampiezza e l’origine del fenomeno».

L’Euthinnus Alletteratus (tonnetto alletterato) è un pesce di medie dimensioni, dal corpo fusiforme, caratteristico un po’ di tutti i rappresentanti della famiglia dei tunnidi alla quale appartiene.  Può raggiungere una lunghezza massima di oltre 80-90 centimetri per un peso di 12-15 chilogrammi. Gli esemplari che s’incontrano più frequentemente, tuttavia, pesano generalmente tra i 6 ed i 10 chilogrammi.

La pelle è liscia, priva di squame, tranne la zona del corsaletto. La testa è conica e termina con un muso appuntito. La bocca non è molto grande e la mandibola è leggermente prominente. Entrambe le mascelle sono munite di un’unica fila di denti aguzzi di ridotte dimensioni. La lingua è provvista di due carene longitudinali su entrambi i margini.

I primi raggi della prima pinna dorsale sono piuttosto alti, mentre negli altri l’altezza decresce gradualmente, a formare un bordo superiore dal profilo concavo molto pronunciato. La seconda pinna dorsale e l’anale sono molto simili. Quella dorsale è seguita da 8-9 pinnule mentre quella anale da 7-8. Il peduncolo codale è molto sottile, più largo che alto e con una carena laterale ben marcata. La coda è ampia e possente, a forma di falce ed i lobi, di uguale lunghezza, sono ben aperti. Le pettorali sono corte e robuste.

La colorazione è azzurro acciaio, più scuro sul dorso, fino a diventare quasi nero. Al di sopra della linea laterale sono ben evidenti delle linee sinuose di colore nero. I fianchi ed il ventre sono argentei. Al di sotto del corsaletto, nella parte anteriore del corpo, sono presenti sui fianchi delle macchie nere, molto evidenti, caratteristiche di questa specie, che ne consentono un’immediata identificazione.

Come tutti gli altri tonni, l’alletterato è un pesce pelagico, un grande nuotatore che ripercorre anno dopo anno ben precise rotte migratore ed ha abitudini spiccatamente gregarie, anche allo stadio adulto. Vive sempre in alto mare ed accosta saltuariamente al seguito dei branchi di alici e di sardine di cui si ciba abitualmente. Da pesce carnivoro, nella sua alimentazione rientrano anche i clupeidi, gli altri pesci pelagici e altre forme larvali.

Il suo incontro lungo le nostre coste è più frequente durante la stagione estiva ed autunnale. Il primo accostamento, in genere, è intorno ai primi di Giugno. E’ da considerarsi piuttosto comune in tutti i mari che bagnano la nostra penisola con la sola eccezione dell’Adriatico settentrionale dove pure è presente ma con una concentrazione inferiore. La riproduzione nei nostri mari si ha in Luglio ed in Agosto.

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