UNHCR e CHEP insieme per i rifugiati, grazie allo studio della supply chain

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Weybridge, Regno Unito, 10 settembre 2015 – CHEP, fornitore leader a livello mondiale di soluzioni di pooling di pallet e contenitori, sostiene l’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (UNHCR) nello svolgimento di uno studio approfondito della sua supply chain globale, con lo scopo di incrementare l’efficienza e ridurre i costi.

Vicente Escribano, responsabile del Servizio logistico gestione forniture dell’UNHCR, afferma: “L’efficienza della nostra supply chain è spesso letteralmente una questione di vita o di morte per i rifugiati e le famiglie che aiutiamo. Di conseguenza, qualsiasi miglioramento ha un impatto enorme.”

“Abbiamo contattato CHEP, in quanto leader globale della supply chain, per chiedere una sua valutazione sia sulla possibilità di migliorare la nostra logistica ed i relativi costi, sia su come metterlo in pratica. Lavorare con CHEP rappresenta una grande opportunità per l’UNHCR, senza contare che CHEP sta mettendo a nostra disposizione le sue risorse e conoscenze gratuitamente.”

L’UNHCR, l’Agenzia dell’ONU per i rifugiati, è stata istituita nel 1950 dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite per aiutare i profughi europei della seconda guerra mondiale. Oggi all’Agenzia è stato affidato il mandato di dirigere e coordinare in tutto il mondo le attività di protezione dei rifugiati, con l’obiettivo di trovare soluzioni a lungo termine. L’UNHCR opera in 123 paesi con uno staff di oltre 9.300 unità, garantendo protezione e assistenza a più di 46 milioni di rifugiati, rimpatriati, sfollati interni e apolidi. Il suo budget è aumentato dai 300.000 dollari USA del primo anno ai più di 5 miliardi di dollari USA del 2014[1]. Nel 2014 l’UNHCR si è occupata di circa 51,2 milioni di persone bisognose di aiuto: 33,3 milioni di sfollati all’interno del proprio paese e 16,7 milioni di rifugiati, in aggiunta ad altri 10 milioni di apolidi e oltre 1,2 milioni di richiedenti asilo.

Ai fini dello studio, CHEP ha messo a disposizione il proprio team dedicato all’ottimizzazione della rete degli impianti (team PNO), che in questo momento è impegnato ad esaminare lo stato attuale delle risorse dell’UNHCR per riuscire a ridurre il lead time necessario a offrire ai campi profughi i servizi richiesti. Attualmente il team PNO di CHEP sta conducendo una dettagliata analisi della rete di supply chain dell’UNHCR in Africa.

L’UNHCR possiede una rete composta da sette punti di stoccaggio globali gestiti da centri di distribuzione siti in posizioni strategiche quali Copenaghen (Danimarca), Amman (Giordania), Dubai (Emirati Arabi Uniti), Nairobi (Kenya), Isaka (Tanzania), Douala (Camerun) e Accra (Ghana). In caso di necessità, l’UNHCR è in grado di spedire dai punti di stoccaggio articoli di prima necessità entro appena 72 ore, anche per 600.000 persone. Solo nel 2014 l’UNHCR ha prestato assistenza a oltre 15 milioni di persone in difficoltà.

Carmelo Alonso Bernaola, Senior Vice President per la Supply Chain di CHEP, afferma: “L’iniziativa è diretta dal team PNO degli Stati Uniti, un gruppo di grande esperienza, anche se il progetto dell’UNHCR presenta specificità uniche rispetto agli altri progetti di cui ci siamo occupati. Lo studio dell’UNHCR ha come oggetto trasporti via terra, mare e aria in paesi diversi, oltre a numerose fonti di dati: tutti fattori che ne aumentano notevolmente la portata e la complessità”.

I risultati e le raccomandazioni dello studio, che sarà completato entro la fine del 2015, verranno successivamente presentati all’UNHCR. Brambles Limited, casa madre di CHEP, sostiene i Dieci Principi del Global Compact delle Nazioni Unite in tema di diritti umani, lavoro, ambiente e lotta alla corruzione. Brambles ha sottoscritto Global Compact nel mese di giugno 2013.

Nella foto: Vincente Escribano

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