Oslo, 3 ottobre 2015 - La stampa inglese e scandinava danno per scontato che la Shell si ritirera’ dal Mar Artico,” sostituito dal gigante petrolifero italiano Eni che gia’ sta facendo gli ultimi preparativi per la propria impresa di esplorazione di petrolio nell’ artico norvegese,” riportano i maggiori quotidiani dell’area scandinava.
Eni pare abbia promesso di portare avanti con la produzione di petrolio – un progetto di $ 5,5 miliardi – nell’ artico norvegese. Per la fine dell’anno, imperterrita la decisione della Shell di abbandonare la sua ricerca di petrolio nell’artico artico.
Il progetto – Goliat – è destinato a diventare l campo petrolifero offshore pu’ a nord del mondo per entrare in funzione, e alla fine riuscira’ do produrre oltre 100.000 barili di petrolio al giorno dalle riserve che si ritiene contenere circa 175 milioni di barili di petrolio e di 8 miliardi di metri cubi di gas.
Goliat è stata colpita da diversi aumenti dei costi e ritardi durante la costruzione, ma l’Eni ha fatto sapere il mese scorso che era solo a poche settimane di distanza da iniziare la produzione.
La piattaforma galleggiante di 64.000 tonnellate del progetto è già in atto e dei suoi pozzi sono stati perforati, pronti per una produzione imminente.
Questo sarebbe diventato il più settentrionale giacimento offshore del mondo.
Eni operatore ha una quota del 65 per cento nel settore, mentre il suo partner Statoil detiene il restante 35 per cento.