Mare Forum a Sorrento.Coccia:”La crisi e’ quasi alle nostre spalle.Positivo il rapporto con le banche”

MF-2012SORRENTO

Sorrento, 14 maggio 2012 – Segnali positivi per il futuro dello shipping: a delinearli Nicola Coccia, presidente della Financial Commission Confitarma. “La crisi è quasi alle nostre spalle. Per fortuna in questa fase le banche ci sono vicine”, ha dichiarato nel giorno inaugurale a Sorrento (Napoli), durante l’ottava edizione di Mare Forum, convegno internazionale, organizzato da Jannis Kostulas e dall’armatore torrese Giuseppe Bottiglieri, presidente della Giuseppe Bottiglieri Shipping Company SpA.

Al Forum partecipano armatori, compagnie assicurative, responsabili dei gruppi bancari di tutto il mondo. La ricetta per segnare la parola fine alla crisi passa dalla cooperazione tra armatori, banche e tutte le aziende satelliti che ruotano intorno al comparto. “Le crisi sono terribili, questa che stiamo vivendo è una grande crisi, abbiamo analizzato tutti gli aspetti e ci stiamo muovendo per trovare una soluzione. L’unica risposta è muoverci per distretti e soprattutto fare rete”, ha affermato Coccia. L’altra notizia positiva è il rapporto con le banche, il sistema di credito italiano, che sta lavorando in sintonia con gli armatori. “Le banche – dice Coccia – si sono dichiarate disponibili a cooperare per far fronte alle esposizioni dello shipping”.

Tanti gli interventi al meeting di Sorrento. La Cina, leader mondiale dello shipping, conta mille cantieri, di cui il cinquanta per cento è senza commissioni dal 2011: cinquecento di questi sono sull’orlo della bancarotta. Gli effetti di questo evento, è stato detto, si risentiranno in tutto il mondo. L’unico modo per rimettere in moto il settore è quello di svecchiare il parco navi. L’Italia, secondo alcuni osservatori internazionali, detiene le flotte più giovane, con un’età media di cinque anni per nave. Il settore dello shipping essendo collegato tra tutti i Paesi dovrà valutare i cambiamenti in atto, nei diversi settori. Per gli armatori ellenici la situazione del loro Paese va affrontata, secondo George Tsavliris, presidente della Tsavliris Salvage Group, come una grande azienda e per questo servirebbero dei grandi manager per gestirla. Di parere opposto George Gourdmochalis, che vede la salvezza solo attraverso la gestione di una rinnovata classe politica e dirigenziale.

 

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