Empedocle: Sequestro 2500 metri di rete da posta nelle acque antistanti Punta Bianca del comune di Agrigento (AG)

guardia costiera

Porto Empedocle, 14 luglio 2016 – Nei giorni scorsi la Capitaneria di Porto – Guardia Costiera di Porto Empedocle ha effettuato il sequestro in località Punta Bianca di una rete da posta di tipo “tremaglio” sprovvista dei previsti segnalamenti nonché di identificazione.

La segnalazione della rete abusiva è giunta alla Sala della Capitaneria di Porto di Porto Empedocle dall’aereo della Guardia Costiera, denominato Manta 10-03, impiegato in un pattugliamento aereo della costa siciliana, che notava la presenza di una imbarcazione da diporto intenta a calare delle reti, attrezzi di tipo professionali, non consentiti.

La stessa Sala Operativa inviava prontamente una vedetta dipendente la quale, giunta sul posto, notava la presenza di una rete tipo “tremaglio” senza riuscire ad intercettare l’imbarcazione che l’aveva calata. La stessa rete lunga 2500 metri circa era in contrasto alle normative vigenti in materia di pesca e nello specifico il Decreto del Presidente della Repubblica 1639/68 che nella fattispecie all’articolo 104 prescrive come tali reti da posta debbano essere munite di segnali costituiti da galleggianti di colore giallo, distanziati fra loro non piú di 200 metri ed inoltre che le estremità dell’attrezzo debbono essere munite di galleggianti di colore giallo con bandiere di giorno e fanali di notte, dello stesso colore; segnali questi che debbono esser visibili a distanza non inferiore a mezzo miglio.

La stessa rete contrastava altresì l’articolo 10 del Decreto legislativo 4/2012 poiché, al fine di tutelare le risorse biologiche ed al fine di scoraggiare ed eliminare la pesca illegale, non dichiarata e non regolamentata, fa divieto di collocare strumenti al fine di pescare senza o in difformità delle necessaria autorizzazione. I militari operanti hanno dunque proceduto all’immediato sequestro amministrativo dell’attrezzo ponendo lo stesso in custodia presso i locali della Capitaneria di Porto; la violazione delle sopracitate norme, assoggetta il trasgressore ad una sanzione amministrativa pecuniaria da 2.000 euro a 12.000 euro, nonché al sequestro amministrativo dello stesso attrezzo e del pescato.

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