Roma, 21 settembre 2016 – L’obbligo di imbarcare sui traghetti solo personale italiano o comunitario, escludendo marittimi extra Ue anche per le tratte miste, che prevedono viaggi internazionali, potrebbe portare al “flagging out”, ovvero al trasferimento della flotta sotto altra bandiera con il rischio di “una perdita di circa 1.500 posti di lavoro in Italia”. A rilanciare l’allarme sulla “notevole perdita di competitività della bandiera italiana” e le annesse conseguenze è Confitarma, ascoltata alla Camera, commissioni Trasporti e Attività produttive riunite. La Confederazione italiana degli armatori è stata sentita nell’ambito dell’esame del decreto sul riordino degli incentivi fiscali, previdenziali e contributivi in favore delle imprese marittime. Ed è stata questa l’occasione per ribadire che “il presupposto dell’aumento occupazionale alla base dell’adozione del provvedimento purtroppo non raggiunge la finalità desiderata”. Anzi, sottolinea l’associazione, ci saranno “peggioramenti”.