Genova, 25 ottobre 2016 – Ogni giorno, persone in cerca di salvezza lasciano il proprio paese d’origine, rischiando di annegare durante il viaggio che li porterà in Europa e, con l’arrivo dell’inverno, questo tragitto potrebbe diventare ancora più pericoloso. Grazie al lavoro di Save the Children, insieme alla compagnia armatoriale Vroon Offshore Services e a RINA Services, primaria società di certificazione, oggi esiste un’imbarcazione classificata per il salvataggio di coloro che, attraversando il Mediterraneo, si dovessero trovare in difficoltà.
Nel 2016, Save the Children ha deciso di utilizzare il ”Vos Hestia”, una delle imbarcazioni della compagnia armatoriale Vroon, per il salvataggio di donne, uomini e bambini che si fossero trovati in situazioni di emergenza durante la traversata del Mediterraneo.
Le norme internazionali richiedono che una nave sia classificata in base al servizio che essa svolge. RINA Services, nell’ambito dei propri regolamenti di classificazione, ha introdotto la notazione “Rescue” per indicare navi da carico dedicate al salvataggio dei naufraghi.
In questo tipo di operazione, la capacità dell’imbarcazione deve essere sfruttata al meglio, dando la priorità a far raggiungere la terra ferma, in sicurezza, al maggior numero di naufraghi possibile.
RINA Services ha definito un insieme di requisiti che consentisse di massimizzare il numero di naufraghi trasportabili nel rispetto degli standard di sicurezza previsti dalle normative internazionali. La conformità a questi standard permette al ”Vos Hestia” di essere classificata specificatamente per il salvataggio dei naufraghi.
La nuova notazione specifica il numero massimo di naufraghi trasportabili e indica l’area geografica, con la distanza massima da terra, entro cui l’imbarcazione è autorizzata a operare, ossia in cui possono avvenire le operazioni di salvataggio.
Più di 3.000 persone sono annegate nel Mediterraneo durante il 2016, il 40% in più rispetto al 2015, di cui più di 2.700 tra il nord Africa e l’Italia e il numero di bambini che affrontano quest’impresa è cresciuto di due terzi negli ultimi dodici mesi.
Il Comando Generale delle Capitanerie ha espresso il proprio apprezzamento per il supporto delle associazioni come Save the Children durante le operazioni di salvataggio.
La prima missione del ”Vos Hestia” (partita da Augusta il 07 settembre 2016) ha aiutato a salvare circa 300 rifugiati provenienti da Nigeria, Guinea, Costa d’Avorio, Mali, Ghana, Cameroon, Gambia, Senegal, Burkina Faso, Liberia e Sudan. Tra le persone recuperate, approssimativamente 55 erano donne, 4 bambini accompagnati e 60 non accompagnati, che si pensa siano al di sotto dei 18 anni, incluso un bimbo di 12 anni. Il Vos Hestia è ora ripartito dalla Sicilia per continuare il suo compito di ricerca e salvataggio.
Michele Francioni, CEO di RINA Services, ha commentato: “I nostri ingegneri hanno identificato i requisiti che potessero massimizzare il numero di naufraghi trasportabili e allo stesso tempo garantire elevati standard di sicurezza. Il Vos Hestia è stato, quindi, modificato e certificato da RINA Services come unità per il salvataggio in mare secondo i nuovi parametri”.
Coco Vroon, Managing Director di Vroon Group, ha dichiarato: “Queste persone affrontano una sfida sempre più ardua soprattutto durante i mesi invernali. Molte vite sono andate perse negli ultimi dodici mesi ed è per questo che Vroon ha deciso di dedicarsi a questo progetto, assicurandosi che venisse portato a termine nel minor tempo possibile”.
Rob Macgillivray, Capo delle Operazioni sul ”Vos Hestia” per Save the Children, ha aggiunto: “Save the Children lavora nei porti italiani da oltre otto anni, aiutando i bambini che arrivano a terra soli. La nostra priorità è che questi piccoli naufraghi non affoghino e per questo siamo felici della collaborazione con Vroon”.