LA MAURITANIA PUNTA SUL PORTO PESCHERECCIO DI NOUADHIBOU PER UN FUTURO MIGLIORE

Nouadhibou,Port

Ginevra, 14 novembre 2016 – Situato su una penisola che si affaccia sul più grande cimitero al mondo di navi, il porto di Nouadhibou può essere la chiave per un futuro migliore per la Mauritania  ed i suoi 3,9 milioni di persone, di cui il 42% vive in condizioni di povertà.

Per anni, l’economia della Mauritania si reggeva sul minerale di ferro sepolto sotto le sabbie del deserto del Sahara. Ma la domanda cinese di minerale di ferro è crollato, e il governo sta mettendo più speranza nelle sue acque costiere dell’Atlantico, alcune delle più ricche zone di pesca al mondo.

“Industria della pesca della Mauritania potrebbe aumentare le esportazioni e creare posti di lavoro, ma i suoi porti avranno bisogno di diventare più competitivi”, afferma Mark Assaf, responsabile del programma di gestione dei porti dell’UNCTAD, attiva in circa 200 porti in tutto il mondo.

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Nel 2016, la Mauritania è diventato 34° paese ad aderire al programma, volto a promuovere Nouadhibou come un porto internazionale, attraverso il quale esportare il suo pesce trasformato.

Pescherecci oceanici stranieri possono pescare nelle acque della Mauritania, constatato che al momento viene il pescato altrove. Ogni anno, circa 1,2 milioni di tonnellate di tonno, gamberetti e altri pesci vengono catturati nelle acque della Mauritania. Ma solo il 5% di questo viene lavorato a livello locale.

Secondo i dirigenti del settore, lo sbarco del pesce a Nouadhibou, unico porto di pesca della Mauritania, è più costoso che nelle vicine Isole Canarie.

Nel 2013, il governo della Mauritania ha lanciato la zona franca di Nouadhibou per migliorare la competitività del porto e per attrarre industrie conserviere per la trasformazione del pesce come il tonno. Nel 2014, ha completato l’estensione $ 18 milioni di dollari per accogliere navi più grandi.
“Aggiornamento di un porto ha bisogno di nuove infrastrutture, ma anche gli investimenti in risorse umane”, dice il signor Assaf. “In definitiva, le prestazioni di un porto dipende dalla qualità della sua gestione.”
Il programma di gestione UNCTAD TrainForTrade Porto ha fatto un primo passo cruciale nel mese scorso, quando 11 gestori dei maggiori porti hanno completato un workshop per gli istruttori tenuto che il porto di Nouakchott,e’ capitale della Mauritania.

Questi istruttori recentemente addestrati attueranno il primo ciclo di formazione per circa 25 quadri nel corso dei prossimi due anni, lavorando a stretto contatto con gli esperti UNCTAD e manager provenienti da altri porti nel programma.
“Nel porto di Douala in Camerun, un manager ha messo in pratica quello che ha imparato dal nostro programma, riorganizzando il carico e lo sbarco del pesce, per velocizzare il lavoro del porto del 30-40%”, dice il signor Assaf.

Secondo i dati della Banca mondiale, i ritardi nei porti penalizzano di un ulteriore 10% del costo delle merci importate, aumentando a dismisura le tariffe. Per le esportazioni naturalmente il danno è maggiore.

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