Livorno, 17 novembre 2016 – L’innovazione tecnologica? Può aprire nuove frontiere anche nei rapporti con i paesi del Maghreb. È con questa convinzione che nei mesi scorsi l’Autorità Portuale ha lavorato ad una sinergia con i porti tunisini. E oggi pomeriggio si è toccato con mano quali frutti può dare questa collaborazione
Mentre, infatti, era ancora in corso presso la sala Auditorium della Camera di Commercio cittadina la Spin Conference 2016, la due giorni promossa dalla Port Authority e dedicata ai porti di prossima generazione, Livorno e Tunisi hanno firmato un accordo ad alto valore strategico.
Che non si tratti dell’ennesimo protocollo d’intesa pieno soltanto di buoni propositivi lo dimostra la presenza al workshop dell’APL di Sami Battikh, il numero uno dell’ufficio della marina mercantile e dei porti, che non è un ente qualsiasi, ma il soggetto che per conto del Governo Tunisino è deputato a gestire i porti nazionali. Il fatto che Battikh si sia scomodato per venire a Livorno conferisce insomma all’accordo un crisma di validità e un forte valore operativo.
Da SX: Gallanti e Sami Battikh – cliccare per ingrandire
Ma quali sono gli obiettivi di questo protocollo d’intesa Battikh e il commissario dell’APL, Giuliano Gallanti, firmatari dell’accordo, si sono impegnati a studiare e sviluppare progetti di innovazione congiunti nell’ambito della sicurezza marittima e portuale, della sostenibilità ambientale e della semplificazione delle procedure logistiche e portuali. Il traguardo finale è quello di creare una nuova catena logistica integrata attraverso i porti della riva nord e sud del Mediterraneo.
“Crediamo – ha detto Gallanti – che il contesto favorevole creato dalla Commissione Europea a partire dal 2014 con la revisione della Politica Europea di Vicinato ci consenta oggi di instaurare un partenariato più forte tra l’Ue e i paesi della Sponda sud del Mediterraneo. Livorno è in grado di accogliere appieno le opportunità congiunturali di questo momento storico: intendiamo cominciare a parlare di un sistema integrato di trasporti e logistica nell’area pan-mediterranea, muovendoci nel solco del processo di estensione dei corridoi TEN-T verso i paesi extra-UE mediterranei e di integrazione con le reti transmediterranee”.
“Le relazioni tra i porti italiani e la Tunisia sono storiche e consolidate – ha detto Battikh -, oggi due terzi del’export/import tunisino con l’Europa passa attraverso l’Italia; questo accordo, centrato sull’innovazione tecnologica, rafforza ulteriorimente la cooperazione tra i due paesi, aggiungendo un ulteriore tassello verso l’adozione di politiche macro-regionali che assicurino un maggior coordinamento delle iniziative tese a implementare le relazioni commerciali tra le due sponde del Mediterraneo”.
Il Marocco e la Tunisia sono tra i paesi africani più attivi nel campo dell’innovazione tecnologica. Il Governo marocchino e quello tunisino hanno già sviluppato progetti di digitalizzazione ad ampio respiro con un orizzonte temporale sino al 2020. Per l’Italia si profilano nuove opportunità: gli spazi per farlo ci sono e il mercato africano è potenzialmente contendibile.