La domanda mondiale di petrolio è cresciuta di 1,8 Mb/g (+2,0%), uno dei più grandi incrementi di questi ultimi anni, favorito in larga misura dalla discesa del prezzo del petrolio iniziata nella seconda metà del 2014.
- Nel 2015 è stato rilevato un incremento nelle riserve di greggio mentre quelle di gas hanno subìto una diminuzione.
- La produzione petrolifera, guidata da Medio Oriente e Nord America, ha registrato una crescita annuale del 2,9%.
- In termini di qualità, la commercializzazione del greggio iracheno Basra heavy ha determinato un significativo aumento della categoria heavy sour (+12%).
- La domanda di petrolio è aumentata del 2%, la maggior crescita registrata negli ultimi anni.
- Negli ultimi cinque anni la capacità di raffinazione è aumentata di oltre 4Mb/g: l’Asia e in particolare la Cina sono stati i principali attori della crescita.
- La produzione di gas, guidata da USA e Iran, è incrementata dell’1,6%.
- Il consumo di gas torna a crescere (+1,7%) in particolare nei paesi emergenti.
San Donato Milanese (Milano), 24 Novembre 2016 – Eni presenta la 15a edizione della World Oil and Gas Review, la rassegna statistica mondiale su riserve, produzione e consumi di petrolio e gas.
Un particolare focus è dedicato alla qualità dei greggi e al settore della raffinazione.
Il 2015 ha registrato una lieve crescita delle riserve petrolifere contro una diminuzione delle riserve di gas.
Il Medio Oriente e il Nord d’America hanno guidato l’aumento della produzione mondiale di greggio. Otto tra i dieci maggiori produttori hanno registrato una crescita, l’Iraq (+19,3%) e gli USA (+7,9%) che hanno mantenuto il loro trend positivo per il settimo anno consecutivo. La produzione di greggio in Libia, Sira e Yemen continua a essere penalizzata dagli eventi geopolitici.
L’analisi della qualità dei greggi evidenzia un significativo aumento della categoria heavy sour a seguito della commercializzazione a partire da giugno 2015 del greggio iracheno Basra heavy. Aumentano del 6% i greggi ultra light, legati alla produzione dello shale in USA, e gli heavy sweet (+8%).
La domanda mondiale di petrolio è cresciuta di 1,8 Mb/g (+2,0%), uno dei più grandi incrementi di questi ultimi anni, favorito in larga misura dalla discesa del prezzo del petrolio iniziata nella seconda metà del 2014.
I paesi OCSE hanno interrotto il loro calo strutturale (+0,4 Mb/g; + 1,0%), mentre nei paesi non OCSE si evidenzia un rallentamento della crescita (+1,4 Mb/g; +3,0%) e, per alcuni paesi produttori (America Latina e Russia), una vera e propria contrazione.
Negli ultimi cinque anni la capacità di raffinazione mondiale è cresciuta di oltre 4 Mb/g: l’Asia, e in particolare la Cina, sono stati i principali protagonisti dell’aumento, seguiti da Nord America e Medio Oriente. Il calo della domanda interna insieme alla crescente concorrenza internazionale hanno invece spinto l’Europa a tagliare la propria capacità di raffinazione.
Nel 2015, la produzione mondiale di gas è aumentata dell’1,6%, guidata da Stati Uniti e Iran (+ 5% per ciascun paese). In Europa, la Norvegia ha segnato un forte aumento produttivo (+8%), mentre la produzione dell’Unione Europea ha continuato a diminuire (-8,5%). In Russia, secondo produttore di gas al mondo, la produzione è cresciuta dell’1,3% dopo il calo registrato l’anno precedente.
La domanda di gas ha ripreso a crescere nel 2015 (+1,7% contro -0,2% nel 2014), non solo per il forte aumento in alcuni mercati emergenti (MENA + 4,8%) ma anche per quello in contesti maturi come Nord America (+ 2,2%) ed Europa (2,2%).
Nel mercato asiatico la domanda di gas ha registrato una contrazione: in particolare in Cina (+3,1% nel 2015 vs + 9,4% nel 2014), Giappone e Corea del Sud (-6,0% e -8,8% rispettivamente), come conseguenza del riavvio delle centrali nucleari e del crescente ruolo di carbone ed energie rinnovabili.
La pubblicazione è disponibile online sul sito World Oil and Gas Review.