Navi cisterne russe,aggirano l’embargo di fornire carburante avio alla Siria con diversi escamotage

muhalatka di poppa grande

Beirut,Libano, 24 novembre 2016 – Petroliere russe hanno contrabbandato carburante alla Siria attraverso le acque comunitarie, rafforzando le forniture militari in un paese lacerato dalla guerra, dove Mosca sta portando avanti attacchi aerei a sostegno del governo locale, secondo fonti  di agenzia stampa.

Almeno due navi battenti  bandiera russe hanno effettuateo consegne – che violano le sanzioni UE – via Cipro, ha riferito una fonte di intelligence con un governo dell’Unione europea che ha riferito alla Reuters.Sono state notate un forte aumento dello sbarco di carburante nel mese di ottobre”, ha detto la fonte che ha parlato solo  a condizione di anonimato causa la delicatezza della materia.

Una fonte di spedizione diversa ha confermato che i movimenti delle navi battenti bandiera russa  hanno visitato porti ciprioti e greci prima della consegna del carburante alla Siria.

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Il ministero della difesa e dei trasporti russi non hanno inizialmente risposto alle richieste di un commento al riguardo. Il ministero della difesa ha detto che dopo le sanzioni UE in materia di forniture di carburante alla Siria, esse non possono essere applicateperche’ in quel paese,la Siria, c’e’ un  gruppo operativo dell’aeronautica militare russo che opera in quel paese. I rifornimenti quindi dovrebbero servire a questo.Il condizionale e’ d’obbligo in questi frangenti, perche’ grandi interessi geopolitici sono in movimento in quell’area del Medio Oriente.

Una portavoce della politica europea estera e di sicurezza ha detto che l’applicazione delle restrizioni  UE vengano applicati dagli Stati membri. “Confidiamo che le autorità competenti rispettino l’obbligo di assicurare il rispetto delle misure restrittive in vigore e perseguire eventuali tentativi di elusione”, ha aggiunto.

Il Ministero degli Esteri della Grecia si è rivolto al ministero dei trasporti, che non era disponibile per un commento.

Il governo cipriota ha detto che le sue autorità non avevano approvato l’attracco di navi cisterna eventuali russi che trasportano carburante destinato per la Siria. “Saremmo lieti di ogni informazione che possa essere fornito a noi su qualsiasi attività che violi le misure restrittive le Nazioni Unite o l’Unione Europea”, ha aggiunto il ministero degli esteri cipriota.

La guerra civile siriana, che ha avuto inizio nel 2011, è diventato un teatro per competere delle potenze mondiali, con la Russia e l’Iran sostenere il presidente Bashar al-Assad, e gli Stati Uniti, arabi del Golfo e potenze europee in appoggio ribelli che vogliono deporlo.

La Russia ha cambiato il corso del conflitto a favore del governo di Assad lo scorso anno quando è intervenuto con attacchi aerei.La Russia dice che si rivolge solo ai militanti dello stato islamico e altri combattenti jihadisti.

Regolamento UE 1323/2014, introdotto due anni fa, vieta la fornitura di carburante alla Siria dai territori dell’Unione Europea, anche se il carburante non ha origine nell’Unione europea.

Per più di un periodo di due settimane ad ottobre,le  petroliere russe hanno consegnato 20.000 tonnellate metriche di jet fuel per la Siria – per un valore di circa $ 9 milioni di euro a prezzi del mercato mondiale di oggi – attraverso l’Unione europea, secondo la fonte di intelligence del governo UE.

“Le spedizioni di carburante jet da queste navi hanno svolto un ruolo fondamentale nel mantenimento degli attacchi aerei  dei russi nella regione”, ha detto la stessa fonte. “Questo indica un accumulo di risorse necessarie per sostenere la loro operazione militare e ambizioni in Siria.”

Parte del carburante spedito e’ andata anche ai militare siriani, contribuendo a “mantenere i mezzi aerei di Assad operativi”, ha aggiunto la fonte.

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Pubblicamente disponibili i viaggi nave che confermnoa che almeno due navi gemelle,la cisterna russa, la ‘Yaz” e ”Mukhalatka”, che hanno effettuato numerosi viaggi tra settembre e ottobre, fermandosi in Grecia, Limassol a Cipro ed in Libano. In Grecia, la ”Yaz” si e’ fermata nel porto Agioi Theodoroi mentre la ”Mukhalatka” si e’ fermata nel porto libanese di Beirut in base alle foto che l’Informatore Navale pubblica in questo articolo.

Da Cipro, navigavano verso la Siria e il Libano. I loro transponder (AIS) di monitoraggio sono stati spenti in prossimità delle coste di quei paesi, in base ai dati rilevabili su tracciati satellitari.

La fonte ha detto che l’UE la piccola petroliera ”Mukhalatka” ha continuato a fornire il carburante in Siria, mentre le altre due fonti hanno detto che l’altra petroliera ”Yaz” quasi certamente ha trasportato combustibile per quel paese.

Non è ancora chiaro la provenienza del carburante.

Alexander Yaroshenko, direttore generale del proprietario  della societa’ di navigazione ”Transpetrochart”, con sede a San Pietroburgo in Nord Europa, ha rifiutato qualsiasi commento.

”Transpetrochart” e’ stata costituita nel 2002 ed è specializzata nel trasporto di petrolio greggio, olio combustibile, gasolio, benzina e altri prodotti petroliferi e gestisce sette petroliere:

”Sudak”, ”Kizhuch”, ”Zherekh”, ”Coregonus Muksun”, ”Sig”, ”Yaz” e ”Mukhalatka”. Queste ultime due sono gemelle: la piu’ nuova e’ la prima costruita nel 2014 con una lunghezza di 141 metri e larga 16 con una stazza di 6.619 tonnellate ed una capacita’ di carico di 7.381 metri cubi di benzina. La ”Mukhalatka” e’ stata costruita nel 2013. La societa’ Transpetrochart” possiede poche chiatte e 4 rimorchiatori.

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L’intelligence  ha appurato che la ”Yaz” è stata indagata dalle autorità greche per possibili sanzioni UE  per aver violato durante la sua permanenza nel porto di Agioi Theodoroi nel mese di settembre, ma che le è stato concesso di lasciare il porto per la Turchia.

La Guardia Costiera greca ha detto a settembre che aveva osservato la ”Yaz” per possibili violazioni della normativa comunitaria nei confronti della Siria e aveva premuto accuse contro il capitano della nave che fu accusato e rilasciato in attesa di giudizio.

La fonte UE detto che la Russia sta utilizzando navi battenti bandiere di altri paesi per portare carburante alla Siria con noli abbastanza alti rispetto a quelli di mercato.

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