Teheran, 14 gennaio 2017 – Le statistiche rilasciate dalle dogane dell’Iran dogane rivelano che l’Italia è il primo importatore europeo di prodotti iraniani nel primi nove mesi dell’anno in corso ( *iniziato 21 marzo, 2016) in base al corrente anno solare iraniano.
Di conseguenza, gli italiani hanno importato più di 587 mila tonnellate di merci iraniane, esclusi il commercio di petrolio, per un valore di oltre 385 milioni di dollari nel lasso di tempo tra il 21 marzo al 20 Dicembre 2016.
I dati delle dogane della Repubblica Islamica dell’Iran (IRICA) indica che nel periodo di nove mesi, l’Italia e’ al primo posto delle importazioni non petrolifere dall’Iran tra i 40 paesi dell’Unione Europea (UE) che hanno acquistato oggetti dall’Iran.
Nel frattempo, il valore delle importazioni italiane dall’Iran nel corrispondente periodo dello scorso anno è stato 464,276,573 dollari mostrando un calo del 17% durante l’anno attuale.
L’Italia è stata seguita da Azerbaigian ($ 302,128,355mn), Germania ($ 211,065,055mn), Spagna ($ 197,374,672mn) nonché l’Armenia ($ 160,872,792mn) che è classificato secondo al quinto per quanto riguarda i dati relativi alle importazioni dall’Iran.
Inoltre, la Russia e’ al sesto posto con una cifra di oltre 129 milioni di dollari e la Gran Bretagna è al 13° posto con l’acquisto di più di 30 milioni di dollari di beni iraniani. Il 15 ° posto è stato occupato dalla Francia che hanno acquistato prodotti per un valore superiore a 24 milioni di dollari, mentre la Svizzera si è attestato a 19 ° posizione con una cifra di oltre 13 milioni di dollari.
Islanda all’ultimo posto nella lista dei 40 importatori di beni iraniani solo per l’acquisto di oggetti del valore di 20.370 dollari.
Il totale complessivo delle importazioni da parte dei 40 paesi europei nel primi nove mesi del corrente anno solare iraniano è pari a 1,855,492,198 dollari.
Gli stati europei che hanno i prodotti finora importati dall’Iran sono l’Islanda, l’Estonia, il Lussemburgo, l’Irlanda, Croazia, Finlandia, Lettonia, Cipro, la Repubblica di Moldavia, Bosnia-Erzegovina, Slovenia, Albania, Portogallo, Ungheria, Bielorussia, Serbia, Repubblica Ceca , Macedonia, Slovacchia, Danimarca, Austria, Svezia, Svizzera, Ucraina, Grecia, Romania, Francia, Bulgaria, Inghilterra, Malta, Polonia, Paesi Bassi, la Georgia, il Belgio, la Federazione russa, Armenia, Spagna, Germania, Azerbaigian e l’Italia.
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* Il calendario persiano, noto anche come calendario di Jalāl (jalāli) o calendario iraniano, è un calendario solare utilizzato correntemente nell’Iran e nell’Afghanistan. Esso stabilisce quali sono gli anni bisestili non mediante una regola numerica, ma sulla base dell’osservazione dell’equinozio di primavera.
Questo calendario, poco noto nel mondo occidentale, è il più accurato fra quelli di largo uso: mentre il calendario gregoriano presenta un errore di un giorno ogni 3.226 anni, il calendario persiano necessita una correzione ogni 141.000 anni. Esso infatti individua gli anni bisestili (anni di 366 giorni) con un sofisticato procedimento di intercalazione; inoltre fissa l’inizio dell’anno in un fenomeno naturale, il verificarsi dell’equinozio di primavera da osservare di anno in anno con osservazioni astronomiche.
In tutta la storia della cultura persiana si è data grande importanza all’adozione di un calendario accurato. I persiani furono tra i primi popoli ad adottare un calendario solare ed hanno preferito il ciclo solare al ciclo lunare. Questo atteggiamento si accorda con il grande significato simbolico attribuito al sole nella cultura persiana e successivamente iraniana.
Il calendario attualmente in uso nell’Iran, similmente al calendario gregoriano, approssima un anno tropico che fa iniziare con l’equinozio di primavera con la durata di 365,2424 giorni. Il calendario persiano fu definito come revisione di un sistema precedente molto antico verso la fine dell’XI secolo da una commissione di scienziati della quale faceva parte Omar Khayyam, cioè uno dei maggiori matematici e astronomi del suo tempo (oltre che poeta). La ricalibratura venne effettuata durante il regno di Jalāl ad-Din Malik Shah Seljuqi, uno dei sultani selgiuchidi e in suo onore venne chiamato anche calendario di Jalāl,