Roma, 14 febbraio 2017 - “La diffida unitaria è stata una scelta obbligata, essendo l’unica possibilità democratica e pacifica per invitare nell’immediato l’azienda a ripristinare tutte le condizioni previste dal CCNL di settore, dalla contrattazione aziendale e dagli accordi inter partes, neppure mai disdettati formalmente da Alitalia e comunque tuttora vigenti non essendo stati sostituiti da alcuna contrattazione di pari livello” così il Segretario generale della Uiltrasporti Claudio Tarlazzi sugli sviluppi della vicenda Alitalia.
“L’azienda nei rapporti sindacali ha assunto un atteggiamento inaccettabile, sotto il profilo del metodo e del merito, di costante arroganza e da ultimatum, marginalizzando la professionalità dei lavoratori di Alitalia e ponendola alla stregua di un sovra costo alla pari dei tanti sprechi che in questi anni abbiamo visto – continua il Segretario – I lavoratori di Alitalia non meritano tutto questo, bensì un management che sappia ridare lustro alla compagnia, riportandola ad essere una compagnia che infonde fiducia ed orgoglio ai lavoratori e agli italiani”.
“Non si sostituisce così facilmente l’italianità – spiega Tarlazzi – perché ad essa si riconducono molti elementi sociali ed economici che contribuiscono non solo a veicolare nel mondo il nostro made in Italy, ma anche a sostenere e sviluppare nel Paese un’importante economia avanzata e tecnologica, attraverso il necessario sviluppo dell’indotto nel suo complesso”.
“Ciò che vogliamo dal Governo – conclude Tarlazzi – è un intervento che non sia il ‘vigile’ di un contesto dal quale sembra difficile uscire, ma un intervento pesante, che assuma a sé il progetto di rilancio dell’azienda”.