Alitalia, Uiltrasporti: per il momento sembra un piano fondato sulla sabbia

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Roma, 16 marzo. “Non abbiamo ancora visto nel dettaglio il Piano e ci aspettiamo di essere convocati dal Governo al massimo lunedì” così in una nota il Segretario generale della Uiltrasporti Claudio Tarlazzi sugli ultimi sviluppi di Alitalia.

“Nel frattempo, da quanto apprendiamo dalla Stampa e dalla comunicazione di Cramer Ball ai dipendenti, mi pare di poter dire che quello discusso non sia un Piano di sviluppo ma di ridimensionamento, con l’obiettivo di sopravvivere ancora un po’ di tempo, in attesa forse di operazioni societarie future che potrebbero svilupparsi – prosegue la nota.

“Da quel che si apprende, gran parte del Piano si basa su auspici e intendimenti molto incerti dal nostro punto di vista, che dovrebbero portare un aumento dei ricavi del 30% e una riduzione degli sprechi e dei costi di circa 1 miliardo di euro in 3 anni. Ciò che emerge con certezza invece è che la flotta di medio e corto raggio verrà ridotta di 20 aerei, con pesanti tagli del personale e la volontà di ridurre i salari di oltre il 30%”.

“In questo scenario di forte ridimensionamento del perimetro dell’azienda, la cosa certa del Piano è che nell’immediato si taglia sul lavoro in cambio di un’ipotesi di sviluppo di passeggeri sul corto e medio raggio, che non capiamo come potrebbe avvenire se si riduce la flotta, e di un aumento di passeggeri attraverso più frequenze e nuove rotte in Nord America, che non capiamo come possano essere conseguite se non ci si libera dell’accordo con Delta e Air France – spiega Tarlazzi.

“Anche lo sviluppo di nuove iniziative commerciali basate sugli investimenti in tecnologia ci pare un’ipotesi non concreta, dal momento che il nuovo sistema SABRE per la prenotazione-vendita biglietti, oltre a costare molto più del precedente, ha dato risultati decisamente negativi dal punto di vista della funzionalità”.

“A questo punto ci pare opportuno richiamare quanto il Papa ha recentemente detto, riferendosi anche ad Alitalia, definendo come gravissimo peccato la gestione manageriale nelle aziende quando determina licenziamenti. Questo piano industriale ci appare fondato sulla sabbia. Ora si scarica sul sindacato la responsabilità per il finanziamento di Alitalia, quando in tutti questi anni i manager dell’azienda non hanno fatto le cose basilari per mettere in sicurezza il bilancio dell’azienda e darle una prospettiva seria di sviluppo e di incremento dei ricavi”.

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