Milano, 21 marzo 2017 - Un’immensa flotta di uomini e mezzi, composta da oltre cento imbarcazioni, 2000 istruttori volontari e da 120.000 allievi contagiati dal virus della passione per il mare e per la vela, che hanno vissuto un’esperienza unica.
Sono questi i numeri che racchiudono i primi 50 anni del CVC – Centro Velico Caprera.
Sono queste le solide basi sulle quali, la più autorevole associazione italiana nella formazione velica, si appresta a gettare i pilastri portanti dei suoi prossimi 50 anni.
Nel corso di un incontro in programma mercoledì 22 marzo, presso il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano, il Centro Velico Caprera condivide con giornalisti e ospiti l’ambizioso progetto etico che lo vedrà impegnato nei prossimi decenni: la passione per il mare, l’esperienza e i valori fondanti sui quali l’associazione ha costruito la propria notorietà e credibilità diventano patrimonio a disposizione della sostenibilità ambientale e sociale.
- Guido Colnaghi, Ispiratore e Padre della didattica del Centro Velico Caprera
- Paolo Martano, Presidente Centro Velico Caprera
- Paolo Bordogna, Vice Presidente Centro Velico Caprera
- Sergio Rao, Strategic Board Advisor Centro Velico Caprera
- Matteo Caccia, Autore e Conduttore radiotelevisivo ed Istruttore del Centro Velico Caprera
- Uberto Rasini, Vice Presidente della ONLUS “Lo Spirito di Stella”
- Gilberto Galeazzi, Sociologo e Dottorando presso l’Università di Edimburgo
- Gabriella Pravettoni, Direttore di Psicologia IEO – Istituto Europeo Oncologico e Professore di Psicologia Cognitiva all’Università degli Studi di Milano
- Cristina Fossi, Professoressa del Dipartimento di Scienze Fisiche della Terra e dell’Ambiente dell’Università di Siena e Direttore di Plastic Busters
Proiettandosi oltre la consolidata expertise formativa che nei decenni ha dato vita a generazioni di velisti, il CVC – Centro Velico Caprera, consapevole dei delicati equilibri dell’ecosistema dello splendido territorio che lo ospita, si prepara ad assumere un impegno di rilievo nell’ambito della tutela ambientale. Ma soprattutto un commitment forte nei confronti dell’uomo.
Quello di rendere nel tempo accessibile l’esperienza CVC – Centro Velico Caprera anche a chi oggi non può accedervi, e di operare affinché la straordinaria forza terapeutica del suo mare e del suo vento diventino patrimonio di una collettività sempre più vasta.
Gli ultimi anni hanno fornito l’esperienza per mettere a punto importanti progetti che hanno visto protagonisti gruppi di allievi affetti da patologie oncologiche; altre esperienze hanno invece aperto nuove collaborazioni che muovono nella direzione dell’accessibilità e del supporto nei confronti di chi è affetto da malattie che comportano una ridotta mobilità.
Doppiata la boa dei suoi primi 50 anni, il CVC – Centro Velico Caprera mette la prua verso il 2067.
Lo fa con entusiasmo, lungo una rotta che vuole portare molto di più della semplice passione per il mare alle nuove generazioni, e lungo la quale accoglierà, facendoli salire a bordo, partner, idee e progetti che condividano e supportino gli stessi valori profondi del CVC.
Il patrimonio storico, culturale e umano che il Centro Velico Caprera ha costruito negli ultimi 50 anni è perpetuato e protetto da una comunità di oltre 120.000 uomini, che si riconoscono nell’integrità dei valori del CVC, ma anche nella semplice, ed allo stesso tempo straordinaria, esperienza dell’essere equipaggio a terra prima ancora che per mare.
Perché per un equipaggio preparato e affiatato, non vi è mare che non si possa attraversare, neppure sulla terra ferma.
Fondato nel 1967 per iniziativa della Lega Navale Italiana Sezione di Milano e del Touring Club Italiano, con il patrocinio della Marina Militare che concesse in uso l’insediamento della base militare di Caprera nello straordinario dell’Arcipelago de La Maddalena, il Centro Velico Caprera è una libera associazione senza fini di lucro, membro dell’Issa (International Sailing Schools Association)