GSE al fianco di Eni per lo sviluppo sostenibile

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L’Amministratore Delegato di Eni, Claudio Descalzi, e il Presidente del GSE, Francesco Sperandini hanno sottoscritto un Memorandum of Understanding per analizzare gli impatti ambientali e socio-economici del Progetto Italia di Eni per il rilancio delle aree industriali dismesse.

Siglato accordo di collaborazione, alla presenza del Ministro per la Coesione territoriale De Vincenti, per analizzare gli impatti ambientali e socio-economici del Progetto Italia che Eni sta realizzando per il rilancio delle aree industriali dismesse

Roma, 06 giugno 2017 – Valorizzare il territorio italiano rilanciando l’occupazione e l’economia nel segno della sostenibilità ambientale a partire dal Mezzogiorno. Questo lo scopo del Memorandum of Understanding sottoscritto oggi tra l’Amministratore Delegato di Eni, Claudio Descalzi, e il Presidente del GSE, Francesco Sperandini, alla presenza del Ministro per la Coesione territoriale e il Mezzogiorno, Claudio De Vincenti. L’accordo siglato dalle due società, entrambe impegnate sul fronte dello sviluppo sostenibile per la riduzione delle emissioni di CO2, riguarda principalmente la produzione di energia elettrica proveniente da fonti rinnovabili. Nell’ambito dell’accordo, il GSE si impegna a fornire il know-how acquisito nel settore delle rinnovabili e dell’efficienza energetica per effettuare l’analisi degli vantaggi ambientali e socio-economici del Progetto Italia che Eni sta realizzando per rilanciare e valorizzare, in un’ottica di sviluppo sostenibile, le aree industriali dismesse del Paese, in particolare nel Mezzogiorno.

In questo percorso Eni sarà affiancata dal GSE, che effettuerà la valutazione delle iniziative in termini di sostenibilità ambientale, inclusione sociale, sviluppo economico e governance.

L’AD di Eni Claudio Descalzi ha dichiarato: «Con il Progetto Italia abbiamo l’obiettivo di creare nuove opportunità in ambito energetico, investendo nel territorio italiano e creando occupazione. Nelle sue prime fasi useremo tecnologie consolidate quali il fotovoltaico, ma successivamente impiegheremo altre tecnologie avanzate sviluppate da Eni.» Attraverso questo MoU, ha concluso Descalzi, Eni consolida la propria strategia volta allo sviluppo delle energie rinnovabili e basata sul lavoro che da anni viene svolto in Italia per contribuire alla transizione dell’energy mix verso un futuro a basse emissioni. Il Progetto può contare su un vasto sistema di asset che possono essere sinergicamente convertiti.

«La sostenibilità ambientale per molti è un semplice aggettivo, per il GSE è invece il sostantivo alla base della sua mission aziendale, che è quella di promuovere lo sviluppo sostenibile declinato in tutte le sue dimensioni, con il duplice scopo di lasciare alle generazioni future un ambiente che abbia risorse qualitativamente e quantitativamente migliori di quelle oggi a nostra disposizione e, allo stesso tempo, migliorare le attuali condizioni di vivibilità del nostro territorio», ha dichiarato il Presidente del GSE, Francesco Sperandini.

Nell’esprimere apprezzamento per il Progetto Italia di Eni, Sperandini ha infine sottolineato come «il territorio italiano abbia delle eccellenze che aspettano solo di essere attivate per innescare un circolo virtuoso che sappia coniugare fonti rinnovabili, efficienza energetica, agricoltura a chilometri zero, alimentazione biologica e di conseguenza inclusione sociale e posti di lavoro».

Il Memorandum sottoscritto ha durata pluriennale e prevede il costante monitoraggio del progetto da parte di uno steering commitee i cui membri saranno nominati nelle prossime settimane da Eni e GSE. Il comitato potrà quindi successivamente valutare ambiti di collaborazione su tematiche quali mobilità sostenibile, efficienza comportamentale e soluzioni tecnologiche per l’impiego di materiali riciclabili al fine di contenere l’impatto ambientale degli impianti di generazione rinnovabile.

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