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Bruxelles, 20 luglio 2017 – Nuove cifre pubblicate oggi dalla Commissione europea mostrano che le autorità doganali hanno arrestato più di 41 milioni di prodotti contraffatti e falsificati al confine esterno dell’UE nel 2016. La merce ha un valore complessivo di oltre 670 milioni di euro. I prodotti quotidiani potenzialmente pericolosi per la salute e la sicurezza – come cibo e bevande, medicinali, giocattoli e beni elettrici – hanno rappresentato oltre un terzo di tutti i beni intercettati. Pierre Moscovici, commissario per gli affari economici e finanziari, fiscalità e dogana, ha dichiarato: “Un livello elevato di protezione della proprietà intellettuale è fondamentale per sostenere la crescita e creare posti di lavoro. I beni  contraffatti costituiscono una vera minaccia per la salute e la sicurezza dei consumatori dell’UE e minano le imprese legali e le entrate statali. Gli studi dimostrano che l’Unione europea è particolarmente esposta alle importazioni di prodotti contraffatti e voglio rendere omaggio al duro lavoro delle autorità doganali nella lotta contro questi beni fasulli e hanno bisogno di sostegno e risorse per consentire loro di proteggere tutti noi. Dai pericoli che possono rappresentare. La cooperazione tra le autorità di contrasto dovrebbe essere rafforzata e i sistemi di gestione dei rischi devono essere migliorati per proteggere l’UE dalle merci che violano i diritti di proprietà intellettuale “. Le sigarette erano la categoria superiore (24%) per gli articoli detenuti e giocano il secondo gruppo più grande (17%), seguiti da prodotti alimentari (13%) e materiale da imballaggio (12%). Il numero di articoli intercettati è aumentato del 2% rispetto al 2015. La relazione della Commissione sulle azioni doganali per l’applicazione della DPI è stata pubblicata annualmente dal 2000 e si basa sui dati trasmessi dalle amministrazioni doganali degli Stati membri alla Commissione. I dati forniscono informazioni preziose che supportano l’analisi delle violazioni dei diritti di proprietà intellettuale e aiuta altre istituzioni come l’Ufficio dell’Unione europea per la proprietà intellettuale e l’OCSE a mappare dati economici e le vie più comuni per i contraffattori. Qui è disponibile un comunicato stampa più dettagliato: here