L’INDUSTRIA CROCIERISTICA PER VENEZIA: FATTI E PROSPETTIVE

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Impatto economico, turismo di qualità, impegno a favore dell’ambiente, proposta per una rotta alternativa.L’industria crocieristica lascia che siano i fatti a parlare.

Venezia, 21 settembre 2017 – Homeport Venezia. Oltre 20 milioni di crocieristi provenienti da 200 paesi sono transitati a Venezia dal 1997. Se anche il turismo crocieristico rappresenta solo il 5% di chi arriva in città ogni anno, è strategico perché assegna a Venezia lo status di Homeport, rafforzando l’attrattività dell’economia turistica del territorio e di tutto l’Adriatico. Inoltre, grazie alla crocieristica trovano lavoro circa 4.300 persone e 200 aziende del territorio veneziano. L’arrivo delle navi a Venezia comporta una spesa diretta di crocieristi, compagnie ed equipaggi pari a 436,6 milioni di euro a livello nazionale (di cui 283,6 direttamente sul territorio veneziano e 153 milioni nel resto d’Italia) e fino a 170 milioni di euro di indotto (cfr. ‘‘L’Impatto economico della Crocieristica a Venezia”, dei prof. Dosi, Musu, Rizzi e Zanette), rappresentando il 3,26% del Pil del Comune (il 4,1% della forza lavoro) e lo 0,96% di quello della Provincia (1,19% della forza lavoro).

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  1. L’impegno dell’industria in favore dell’ambiente.

La crocieristica non solo fa bene all’economia della città ma è seriamente impegnata, a Venezia come ovunque nel mondo, affinché siano preservati la bellezza dei luoghi e degli ambienti naturali, che rappresentano una risorsa irrinunciabile per la vitalità e le prosperità di questo mercato. Non a caso le compagnie crocieristiche aderenti a Clia hanno già investito più di un miliardo di dollari in tecnologie pulite, per migliorare la performance ambientali e ridurre le emissioni, in un processo in cui ogni nuova nave ha un impatto sempre minore ed è sempre più “verde” della precedente.

 Questi sono fatti. Così come sono evidenze i dati dell’ultimo studio Arpav disponibile, da cui emerge che il traffico portuale emette il 18% di polveri sottili, traghetti e navi il 12% e il traffico locale il 14%. In particolare, le navi da crociera contribuiscono durante l’estate per l’8% all’inquinamento della città, mentre di inverno si scende al 2%. In effetti, la centralina più vicina al passaggio delle navi da crociera posizionata sul Canale della Giudecca (Sacca Fisola) rileva i livelli più alti di polveri sottili durante l’inverno (esattamente dal 15 al 24 febbraio 2017, con il momento peggiore il 31 dicembre 2016), quando la stagione crocieristica è chiusa. E le navi da crociera proprio non ci sono. Da maggio a ottobre, quando passano le navi, invece non c’è stata una sola irregolarità nella presenza delle polveri PM 10, come emerge anche dal Rapporto Annuale 2014 sulla qualità dell’aria redatto dal Comune di Venezia.

IMPEGNO AMBIENTALE DELL’INDUSTRIA CROCIERISTICA

Dal 2016 ogni nave da crociera è dotata di un motore a basso consumo

Negli ultimi anni le compagnie hanno rinnovato buona parte della propria flotta, adottando impianti di filtrazione dei fiumi attraverso la applicazione dei cosiddetti scrubber: Al momento sono oltre 100 le navi dotate di questi sistemi. Negli ultimi anni l’installazione di sistemi di pulizia dei gas usati ha permesso la riduzione dell’emissione di agenti inquinanti come diossido di zolfo, ossido di nitrogeno e Co2 di oltre il 90%.

 

Tutti i grandi gruppi, stanno investendo in nuove tecnologie di propulsione sostenibili per le nuove navi, in particolare sul gas naturale liquefatto.

 

Le navi da crociera adottano, ad esempio, le più innovative strategie al mondo in materia di riciclaggio, riduzione e riutilizzo dei rifiuti

  • A bordo viene riciclato il 60% in più di quanto ricicla in media una persona a terra.

  • Ogni anno, questa attività di riciclaggio include oltre 80 mila tonnellate di carta, plastica, alluminio e vetro. 

  • Le compagnie, utilizzano a bordo delle navi luci a Led che durano 25 volte più a lungo del normale e usano l’80% di energia in meno, oltre a speciali rivestimenti degli scafi che possono ridurre il consumo di carburante del 5%.

A Venezia questo impegno ha trovato ulteriore conferma nel decennale accordo del Blue Flag per la limitazione delle emissioni. Secondo l’accordo, tutte le compagnie di navigazione si impegnano a utilizzare combustibili puliti, con un livello di zolfo mai superiore allo 0,1% sia in ormeggio sia durante il tragitto in Laguna.

L’accordo è di natura volontaria ed è molto più stringente delle normative vigenti (dopo il 2020 il limite diventerà dello 0,5% in base a norme dell’Organizzazione Marittima Internazionale).

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Qualsiasi altra affermazione sul tema ambientale dovrebbe partire quantomeno da una identica base di standard scientifico per essere presa in considerazione.

L’industria crocieristica rispetta l’ambiente e rappresenta anche una forma di turismo sostenibile per la città. I flussi turistici prodotti dai crocieristi sono controllati e organizzati con largo anticipo, senza arrecare disagio alla città, né sovraffollamento. Non si tratta di un turismo mordi e fuggi, non solo perché homeport ma perché il crocierista ha una spesa pro-capite superiore alla media.

  1. La proposta per una rotta alternativa

Da cinque anni si cerca una soluzione per il passaggio delle ‘grandi navi’. In questo momento le compagnie stanno volontariamente restringendo l’ingresso in Laguna alle imbarcazioni fino a 96.000 tonnellate, tra l’altro limitandone anche il numero complessivo di arrivi. Ciò si è tradotto nella perdita di mezzo milione di passeggeri a Venezia: da 1,8 milioni del 2013 a 1,4 milioni previsti per il 2017, con un calo del 13% dei passeggeri (-72.000) e del 15% delle toccate nave (27 navi da crociera in meno) nei primi sei mesi di quest’anno. Data lo status di Homeport, questa situazione si riflette su tutto l’Adriatico, che nel 2016 ha registrato un calo dei passeggeri del 6,51%. Le recenti stime fornite da Risposte Turismo per Venezia prevedono per il 2017 un -11,4% di turisti movimentati e -10,6% di toccate nave. Nell’ipotesi che fosse vietato l’arrivo di tutte le navi superiori alle 40 mila tonnellate in Laguna, poi, il numero di crocieristi a Venezia si ridurrebbe del 90% rispetto al 2012, la spesa per beni e servizi locali dell’85% (40 milioni contro 283,6 mln) e l’occupazione dell’83% (600 lavoratori a fronte di 3.660).

La volontà di Clia è di trovare quanto prima un’alternativa al transito delle ‘grandi navi’ nel canale della Giudecca. Con uno sforzo collaborativo senza precedenti, le compagnie di crociera hanno effettuato accurate simulazioni sulla possibilità di accesso, attraverso il Canale Vittorio Emanuele III, alla Marittima, terminal passeggeri di eccellenza in Italia e nel mondo che risulta irrinunciabile.

Tra il 29 agosto e il 1 settembre, in Olanda (Centro CSMASRT di Almere) e Danimarca (Force Technolgy Institute di Copenaghen) si sono svolte simulazioni congiunte da parte di tre importanti compagnie (Royal Caribbean, Carnival-Costa, MSC) e VTP su sei navi di diverse dimensioni, con test su varie condizioni metereologiche e di contesto avverso. Le simulazioni hanno prodotto risultati positivi e le compagnie sono pronte a iniziare al più presto le attività necessarie all’utilizzo della rotta alternativa. Analogo esito positivo, come si apprende da notizie stampa, hanno a loro volta dato le simulazioni condotte dall’Autorità Portuale. Sulla scorta di questi elementi confortanti, confidiamo che Autorità Portuale e Capitaneria diano quanto prima corso alle ulteriori verifiche previste per legge.

In ogni caso, Clia si impegna anche a svolgere altre attività di questo tipo, a collaborare con istituzioni nazionali e locali e a prendere in considerazioni eventuali futuri sviluppi di lungo periodo anche per le navi con tonnellaggio superiore alle 96.000 tonnellate.

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 La Cruise Lines International Association (CLIA) è la più grande associazione di settore dell’industria crocieristica e si presenta come voce unica delle compagnie crocieristiche di tutto il mondo. Ha uffici in 15 differenti paesi del mondo, sparsi in Nord e Sud America, Europa, Asia e Australasia. Nello specifico, supporta tutte le politiche e le pratiche che mirano ad assicurare un ambiente sicuro, salutare e sostenibile a bordo di ogni nave da crociera per ciascuno dei 23 milioni di passeggeri che annualmente si imbarcano. Inoltre, l’associazione è costantemente impiegata nella promozione del turismo crocieristico. Tra i membri figurano le più prestigiose compagnie crocieristiche al mondo sia oceaniche che fluviali, una community di agenti di viaggio altamente qualificati, come i partner di tutta la catena del comparto. La mission dell’organizzazione è quella di rappresentare con voce unica gli interessi e fornire supporto ai suoi membri formandoli e promuovendoli nell’interasse comune dell’intero settore, nonché degli utenti finali delle crociere. Per ogni informazione si può visitare il sito www.cruising.org o le pagine Facebook e Twitter dell’associazione.

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