Ministro De Vincenti: porto di Napoli con la Zes hub di sviluppo per il Sud

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Napoli, 1 dicembre 2017 – “Con la Zes il porto di Napoli ha l’occasione per diventare l’hub di sviluppo dell’intero Mezzogiorno”. Claudio De Vincenti, ministro per la Coesione Territoriale e il Mezzogiorno, è intervenuto alla presentazione del volume “Napoli Porto, la nuova città”, edito a cura dell’Autorità di Sistema portuale del Mar Tirreno Centrale, e che si è tenuta nella sede della Fondazione per il Sud.  Il libro “nasce per ricucire il rapporto del porto con la città di Napoli, favorendo un’operazione anche culturale, quando siamo alla vigilia della realizzazione di importanti progetti per una definitiva rinascita di un porto centrale nell’economia del Mediterraneo”, ha spiegato Pietro Spirito, presidente dell’Adsp. De Vincenti ha annunciato che il Ministero dell’Economia ha approvato il concerto per la concessione della “Zona economica speciale” all’area portuale partenopea, e che il provvedimento la prossima settimana passerà all’esame della Conferenza Unificata Stato-Regioni e poi della Corte dei Conti per la definitiva approvazione, giunta ormai in dirittura d’arrivo. Alla presentazione del volume era presente anche Massimo Deandreis, amministratore delegato di SRM Banco di Napoli, l’istituto del gruppo Intesa SanPaolo che ha già predisposto i piani per finanziare i piani di sviluppo infrastrutturali e dei servizi, che godranno di particolari agevolazioni fiscali grazie all’istituzione della Zes.

Per il ministro De Vincenti, la Zes è solo un primo strumento che deve essere seguito da una serie di interventi di semplificazione procedurale e normativa: sul piano doganale – ha sottolineato il ministro – è stato fatto molto (l’Italia è diventata la prima per i tempi delle operazioni di pre-clearing, di sdoganamento in mare), occorre ora proseguire per ridurre i tempi delle altre operazioni legate al carico e scarico delle merci nei porti. La Zes e gli investimenti infrastrutturali nei porti – ha ricordato ancora De Vincenti – si inseriscono nei piani di sviluppo del Patto per il Sud, che prevedono un rilancio del ruolo dei porti del Mezzogiorno nel Mediterraneo: “C’è ancora molto da fare, ma non dobbiamo dimenticare che non partiamo da zero: l’Italia è il primo paese in Europa per il commercio marittimo e oltre la metà di questo traffico si svolge proprio dai porti del Mezzogiorno: su Taranto abbiamo investito molto, Evergreen forse oggi si pente di aver abbandonato l’Italia, perché la nuova darsena orientale è una delle infrastrutture più moderne e competitive oggi in Europa”, ha sottolineato.

Il volume che è stato presentato anche con il contributo di Anna Maria Carloni, deputata della Commissione Trasporti, è stato curato da Piero Antonio Toma e contiene una serie di saggi di 16 autori, protagonisti della vita sociale, culturale ed economica di Napoli, della Campania e del Mezzogiorno. Gli autori indagano i vari aspetti del rapporto della città di Napoli con il suo porto, con l’obiettivo di “rammendare” – come ha sottolineato la Carloni – un tessuto che, in alcuni periodi, ha portato una scrittrice come Anna Maria Ortese a scrivere che “Il mare non bagna Napoli” e che oggi, invece, con i progetti di sviluppo e l’enorme impatto che può avere il ridisegno architettonico del waterfront portuale e la nuova sistemazione dell’area di Piazza Municipio con il completamento della stazione metropolitana, può definitivamente rilanciare il ruolo della città partenopea.

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