Genova, cinesi e svizzeri puntano sul Vte Container Terminal

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Genova, 7 gennaio 2018 – Il terminal Psa ha raggiunto il record di traffico quest’anno: 1,6 milioni di Teu. Il Vte è cresciuto del 16,5% rispetto allo scorso anno, guidando i volumi complessivi del porto. È stato poi l’arrivo del mega container carrier da 17.000 TEU, la ”MSC Istanbul”, che l’ha inaugurato. “Ci saranno altri arrivi”, ha confermato Gilberto Danesi , capo del PSA in Italia e leader di VTE, il più importante terminal del porto di Genova. Le banchine tra Pra ‘e Voltri hanno raggiunto il record di traffico quest’anno: 1,6 milioni di TEU. Il VTE è cresciuto del 16,5% rispetto allo scorso anno, guidando i volumi complessivi del porto, che sono aumentati continuamente. Paradossalmente, il numero di navi che chiamano potrebbe diminuire, ma è la capacità di ogni singola unità che è aumentata: A partire dal 2011 accanto alle attività di punta della “PSA Singapore Terminals” e della “PSA Antwerp”,  la PSA partecipa in 29 progetti portuali in 17 paesi fra Asia, Europa e le Americhe.VTE sta diventando il terminale dei giganti del mare. Il nuovo record riflette anche un trend positivo delle entrate, che potrebbe raggiungere i 187 milioni di euro quest’anno. “E le prospettive per il 2018 si annunciano migliori “, ha spiegato Danesi, “Il mercato sta cambiando rapidamente, ma il primo trimestre dovrebbe essere migliore rispetto allo scorso anno, perché i servizi sono già operativi, mentre all’inizio del 2016 erano ancora in fase di ristrutturazione ”. Il terminale che appartiene al gigante di Singapore PSA, che gestisce il VTE e un terminal a Venezia (Vecon) qui in Italia, crescerà ulteriormente in termini di volume ed è già pronto a ricevere più mega navi, e non solo da MSC, in i prossimi mesi: “È chiaro che tutti guardano al nostro terminale con grande interesse”, ha detto Danesi.

I porti nordeuropei hanno progettato maggiori spazi e infrastrutture pur di stare nel giro dei grandi porti per contenitori ma quello che potrebbe penalizzare i porti italiani e’ la burocrazia ed il taglio dei terminalisti con il mondo politico.Da piu’parti  in Italia,si sta chiedendo di far rinascere il vecchio Ministero Del Mare: sarebbe un piccolo passo verso un settore che e’ ancora la cenerentola dei trasporti infrastrutturali.Ecco,e’ su questa strada che bisognera’ battersi.

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