CRN 80M: un commento breve dal designer

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, 13 gennaio 2013 – Chopi Chopi, il nuovo 80 metri del CRN, di cui abbiamo curato il progetto delle forme esterne e la compartimentazione interna, è un passaggio importantissimo per il mio Studio, perché da un lato è attualmente la nostra più grande realizzazione, dall’altro costituisce l’inizio di una nuova fase di ricerca focalizzata alla definizione di imbarcazioni di maggiori dimensioni.

Da un punto di vista linguistico, l’80 metri è stato concepito partendo dalla convinzione che un nuovo “prodotto custom” deve sempre trovare le proprie motivazioni nella ricerca di un saggio equilibrio tra la storia e l’innovazione, cioè tra le convinzioni culturali del progettista e le nuove opportunità che le richieste specifiche dell’armatore possono offrire.

Questa imbarcazione, che mi permetto di definire “senza tempo” per il suo equilibrato sistema linguistico e volumetrico e anche attento a tutte quelle connotazioni espresse dalla contemporaneità (trasparenza, flessibilità, rapporto esterno, interno, ecc. …) sottolinea ancora una volta la mia convinzione di concepire il prodotto come risultante di una corretta e limpida fusione da dato linguistico e quello ergonomico funzionale.

Gianni Zuccon, designer del M/Y di 80 metri Chopi Chopi.

CRN 80M: IL CONTRIBUTO DEL DESIGNER

Il CRN 80 metri rappresenta un passaggio estremamente importante nella storia della Zuccon International Project perché ad oggi è l’imbarcazione più grande mai realizzata dallo studio. Di questo progetto è stato curata la compartimentazione interna e la definizione delle linee esterne, e in entrambe l’attenzione è stata concentrata alla ricerca di un linguaggio progettuale che mantenesse vivo il suo legame di appartenenza ad un cantiere con una lunga storia e tradizione, sottolineando ancora un volta quanto sia determinante innovare in questo settore ma senza mai perdere di vista l’obiettivo di concepire un prodotto che sia al tempo stesso una sintesi ed un’evoluzione di quei caratteri distintivi che hanno storicamente definito un marchio. Nella definizione della compartimentazione di un’imbarcazione di queste dimensioni,fondamentale è la configurazione della crew area, che prevede in questo caso più di trenta persone, collocata nel lower deck a diretto contatto con la sala macchine e lo spazio dei garage. Su questo tipo di imbarcazioni la progettazione degli spazi di servizio diventa fondamentale perché su ogni ponte è necessario prevedere una zona di lavoro per l’equipaggio che sia collegata tra tutti i ponti e che sia completamente isolata dai flussi degli ospiti a bordo. Allo stesso modo, la gestione di questi ultimi è stata risolta con la creazione di una grande lobby con scala e ascensore che collega tutti i ponti, a partire dal lower deck, con un vero ingresso a diretto contatto con il mare, fino alla zona del sun deck, realizzando così un perfetto legame tra le molteplici opportunità di vita a bordo che un’imbarcazione di 80 metri inevitabilmente può offrire. Lo spazio di poppa del lower deck è poi caratterizzato da un’ampia zona a disposizione degli ospiti dotata di Spa, palestra e beach club che attraverso un portellone apribile entra a diretto contatto con il mare, enfatizzando come sempre, a prescindere dal dato dimensionale, la necessità di realizzare un prodotto in cui la flessibilità costruttiva e il concetto di trasformabilità possano contribuire ad abbattere quelle barriere che separano l’uomo dal contesto in cui l’imbarcazione è nata per essere vissuta, il mare.

Questo dato imprescindibile è stato alla base anche della configurazione del ponte principale dove a favorire il legame fisico e visivo tra l’uomo e il mare contribuiscono non solo le grandi vetrate che caratterizzano la zona giorno, ma anche la presenza di terrazze sia integrate che apribili nelle suite ospiti offrendo così l’opportunità di vivere a stretto contatto con il mare anche stando nelle proprie cabine. Anche sul ponte superiore questo desiderio di ‘apertura’ ha trovato riscontro nella progettazione della dining room, posta subito a prua della lobby, dove sono state previste ampie porte-finestre scorrevoli a scomparsa che una volta aperte garantiscono una vera e propria fusione tra spazio interno ed esterno. Rispetto alla tradizione CRN, il layout della zona del pilotaggio introduce un tema assolutamente nuovo, realizzando una plancia di comando di forma circolare, tipica delle grandi navi da crociera che permette al comandante e all’equipaggio di avere una migliore e più ampia visuale durante la navigazione. Questo scelta sottolinea come l’attività progettuale debba porsi l’obiettivo di concepire il prodotto come risultante di una corretta e limpida fusione tra il dato linguistico e quello ergonomico-funzionale.

La necessità di progettare lo spazio in funzione delle esigenze e dei desideri dell’armatore ha portato alla progettazione di un ponte ad esclusivo utilizzo dell’armatore su cui, oltre alla suite di circa 240 mq sono state previste due zone esterne, a prua e a poppa attrezzate con vasca idromassaggio e zona relax. Infine, sempre collegato dalla stessa lobby che parte dal lower deck, c’è il sun deck, dove lo spazio si sviluppa e ruota intorno alla massa di un alberotto volumetricamente integrato alle diverse funzioni di bar, piscina e zona prendisole. Da un punto di vista linguistico l’80 metri è stato concepito partendo dalla convinzione che un nuovo prodotto deve sempre ricercare le proprie motivazioni nella ricerca di saggio equilibrio tra storia e innovazione, tra la tradizione di un marchio e le nuove opportunità che la tecnologia può offrire; questa imbarcazione è espressione di una ricerca formale che auspica una sintesi tra caratterizzazione volumetrica a “grande scala”,quasi come fosse la fisionomia di uno skyline urbano e approfondimento del dettaglio linguistico a “piccola scala”, equivalente di un attento lavoro di definizione plastica del particolare architettonico.

 

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