TORRE DEL GRECO,IL BILANCIO DELLE ATTIVITA’ DELLA GUARDIA COSTIERA NELLA SETTIMANA DI FERRAGOSTO.

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Torre del Greco, 21 agosto, 2018 – E’ tempo di primi bilanci per la Guardia Costiera di Torre del Greco dopo questa settimana di ferragosto, vero giro di boa per un’estate impegnativa su tutti i fronti a tutela dei bagnanti, dei diportisti, del mare e dei suoi usi, civili, produttivi e ricreativi.
Il meteo poco favorevole avrà scoraggiato qualcuno nei giorni scorsi, ma l’attenzione dei militari della Capitaneria di Porto di Torre del Greco è sempre alta: un diciannovenne a bordo di un tender si è trovato in difficoltà il 12 agosto scorso al calar del sole: a causa dell’avaria del piccolo motore il natante rischiava di arenarsi sugli scogli sospinto dalle correnti, se non ci fosse stata la segnalazione di un passante che da terra aveva assistito alla scena ed aveva allertato la Sala Operativa della Capitaneria di Porto. Scattava immediatamente il soccorso, condotto da un battello pneumatico dell’operazione Mare Sicuro che prendeva a bordo il malcapitato e metteva il mezzo in sicurezza. Purtroppo per il conduttore, dai controlli di routine, è emerso che il mezzo era sprovvisto di assicurazione e documenti matricolari del motore, così da rendere necessaria la comminazione di una sanzione di € 849 ed il sequestro del natante.
Due contestazioni di infrazione sono invece state elevate a carico di diportisti indisciplinati per aver ormeggiato in area riservata alla balneazione, per un totale di quasi 500 euro. Dovrebbe essere noto a tutti, e a maggior ragione ai diportisti, che ci si deve tenere al di fuori dei 200 metri dalle spiagge o a 100 metri dalle coste rocciose a picco, eppure capita ancora di cogliere qualcuno che pone in essere questo pericoloso comportamento. L’Ordinanza di Sicurezza Balneare n. 8/2014 è chiara, le stesse barche a vela sportive, catamarani e “derive”, per attraversare gli specchi acquei balneabili devono usufruire degli appositi corridoi di lancio; a maggior ragione chi conduce una barca a motore deve rispettare le regole a tutela dei bagnanti.
Continua purtroppo anche il cattivo costume della pesca di frodo. In due interventi, il 20 e il 21 agosto sono stati rimossi e sequestrati 200 metri di reti da posta posizionate vicino alla spiaggia. Questi sono attrezzi consentiti unicamente ai pescatori professionali, ed inoltre assolutamente vietati nella zona riservata alla balneazione. A questo vanno ad aggiungersi alcune nasse poste sotto sequestro in quanto trovate in possesso di un pescatore sportivo, con il pescato vivo ancora all’interno che veniva immediatamente rigettato in mare, in quanto il trasgressore non poteva detenerne più di due, rimediando così un verbale da € 1000 euro.
Bassi fondali e scogliere sono un habitat importante per la fauna ittica, dove pesci, molluschi e crostacei possono riprodursi e nutrirsi prima di popolare il mare aperto. Chi viola queste zone di pesca vietata non fa bene, né all’ecosistema né ai pescatori professionali che vivono di pesca.
Il nostro mare non si tutela solo proteggendone la fauna ma anche usando la giusta severità con chi lo inquina. Il 16 agosto nel tardo pomeriggio, durante la consueta attività di vigilanza, è stata osservata una presunta chiazza di idrocarburi in porto. Nulla di irreparabile, infatti gli idrocarburi sono stati successivamente dispersi rapidamente, ma se non vi sono state ulteriori conseguenze lo dobbiamo al pronto intervento del battello pneumatico della Capitaneria e alla piccola entità dello sversamento. Le registrazioni delle telecamere di sicurezza del porto hanno permesso di chiarire i fatti: un piccolo natante da pesca aveva sversato le acque di sentina. Tale pratica è severamente sanzionata per cui il presunto responsabile, individuato a seguito di una rapida indagine, è stato
deferito all’Autorità Giudiziaria per lo sversamento in mare di sostanze vietate.
Le nostre ricchezze naturali sono un patrimonio che deve durare per le nuove generazioni, è necessaria quindi ogni attenzione, non solo da parte delle istituzioni che contrastano i comportamenti scorretti, ma anche e soprattutto da parte dell’utenza, vera sentinella del mare.
Chi nota persone in difficoltà in mare, o comportamenti scorretti, come l’abbandono di rifiuti, la pesca di frodo sottocosta o quella subacquea con l’utilizzo di autorespiratori o in prossimità di
bagnanti, sversamenti di acque di sentina etc., può segnalarle avvalendosi del numero d’emergenza in mare 1530, attivo 24 h su 24 7 giorni su 7, per mezzo del quale si entra in contatto con gli uffici della Guardia Costiera più vicini al segnalante.

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