La Commissione UE propone di porre fine ai cambi stagionali dell’ora.I motivi della proposta

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Strasburgo, 12 settembre 2018 – Il 12 settembre 2018, in occasione del discorso sullo stato dell’Unione, il Presidente Jean-Claude Juncker ha dichiarato: “Dichiariamo spesso nei nostri discorsi che vogliamo essere ‘grandi sulle grandi questioni e piccoli sulle piccole’. Non riscuote però nessun applauso il fatto che una norma dell’UE imponga agli europei di spostare le lancette dell’orologio due volte l’anno. Oggi la Commissione propone di rinunciare a questa prassi. È necessario abolire lo spostamento delle lancette. Gli Stati membri dovrebbero decidere da soli se i loro cittadini devono seguire l’ora legale o quella solare. È una questione di sussidiarietà. La mia aspettativa è che il Parlamento e il Consiglio condividano tale parere e trovino soluzioni che funzionano per il nostro mercato interno. Il tempo è finito.

La Commissione europea propone oggi di porre fine al cambio stagionale dell’ora in Europa nel 2019, lasciando gli Stati membri liberi di decidere una volta per tutte se intendono applicare in modo permanente l’ora legale o l’ora solare. La proposta legislativa intende assicurare che qualsiasi modifica avvenga con l’opportuno coordinamento tra paesi confinanti, in modo da non turbare il corretto funzionamento del mercato interno e da evitare una situazione di frammentazione, che potrebbe presentarsi se alcuni Stati membri conservassero il regime dell’ora legale mentre altri lo abbandonano.

Violeta Bulc, Commissaria europea per i Trasporti, ha dichiarato: “Proponiamo di porre fine ai cambi stagionali dell’ora già dall’anno prossimo. Questo calendario estremamente ambizioso permetterà ai cittadini di cogliere subito i vantaggi della modifica. Invitiamo ora gli Stati membri e le imprese a fare i preparativi necessari in modo da garantire che si proceda in maniera coordinata nell’intera UE.

La proposta della Commissione:

  • pone fine al cambio stagionale dell’ora nell’intera Unione europea;
  • stabilisce un calendario chiaro e immediato per rendere effettive le modifiche;
  • incoraggia la consultazione a livello nazionale ed europeo al fine di garantire un approccio coordinato tra i paesi.

La proposta odierna è un ulteriore esempio di come la Commissione Juncker si concentri sulle questioni importanti, lasciando che gli Stati membri prendano le decisioni laddove si trovino nella posizione migliore per farlo.

Come e quando avrebbero effetto questi cambiamenti?

La proposta della Commissione europea passerà ora all’esame del Parlamento europeo e del Consiglio, per ottenere la loro approvazione.

Al fine di consentire una transizione senza intoppi, la proposta prevede che ogni Stato membro notifichi entro l’aprile del 2019 se intende applicare in modo permanente l’ora legale o quella solare. L’ultimo spostamento obbligatorio delle lancette, per passare all’ora legale, si verificherebbe domenica 31 marzo 2019. Successivamente, gli Stati membri che intendono passare in modo permanente all’ora solare potranno effettuare un altro spostamento delle lancette domenica 27 ottobre 2019. Dopo tale data non sarà più possibile effettuare cambi stagionali dell’ora.

Tale calendario dipende dall’effettiva adozione della proposta della Commissione da parte del Parlamento europeo e del Consiglio entro il marzo 2019.

Perché la Commissione propone questa modifica?

I paesi europei hanno introdotto il sistema dell’ora legale nel secolo scorso a fini di risparmio energetico, in particolare in tempo di guerra o durante la crisi petrolifera degli anni ’70. A partire dal 1980 l’Unione europea ha adottato gradualmente norme che ponevano fine alle diverse scadenze del cambio dell’ora a livello nazionale. Nel 2018, tuttavia, lo scopo perseguito dal cambio dell’ora ha perso gran parte della sua importanza: alcuni studi suggeriscono che i risparmi energetici sono ormai marginali, mentre aumentano le lamentele dei cittadini per gli effetti negativi sulla salute.

Tali cambi dell’ora sono infatti sempre più spesso messi in discussione dai cittadini, dal Parlamento europeo e da un numero crescente di Stati membri. Partendo da una richiesta del Parlamento europeo e nel contesto di una valutazione delle disposizioni in vigore, la Commissione ha svolto nell’estate del 2018 una consultazione pubblica che ha ricevuto 4,6 milioni di risposte: si tratta del numero più elevato mai raggiunto da una consultazione pubblica organizzata dalla Commissione europea. L’84% dei rispondenti si è espresso a favore dell’abolizione dei cambi stagionali dell’ora.

Dati questi elementi, la Commissione europea ha concluso che non ha senso continuare a regolare i cambi stagionali dell’ora da Bruxelles e che gli Stati membri dovrebbero decidere liberamente se preferiscono seguire l’ora solare o legale e gestire la questione a livello nazionale, nel rispetto del principio di sussidiarietà.

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