Roma, 13 novembre 2018 - “Diversamente dal percorso di tutele annunciato, la direzione intrapresa dal Governo per la categoria dei Rider non sembra essere quella di riconoscerli come lavoratori dipendenti”. Così il Segretario generale della Uiltrasporti, Claudio Tarlazzi, che prosegue: “E’ preoccupante la volontà di creare un pacchetto di tutele minime per il rider, entro un rapporto di lavoro autonomo, equiparando questa professione ad un semplice “lavoretto”.
“Ciò contrasta con quanto concordato dal sindacato confederale dei trasporti nell’ultimo rinnovo del CCNL Logistica, Trasporto merci e Spedizione, sottoscritto un anno fa. Infatti, in un articolo specifico la figura del Rider è definita come lavoratore subordinato, con pieno diritto a tutte quelle garanzie salariali e previdenziali che ormai da troppo tempo i lavoratori di questo settore chiedono.
“Uiltrasporti, coerentemente al percorso individuato all’interno del CCNL, sostiene la subordinazione dei Rider – spiega Tarlazzi – rivendicando l’applicazione contrattuale, per dare finalmente dignità e sicurezza a questa professione. Ciò si rende ancor più necessario alla luce di quei tentativi che vorrebbero destrutturare le tutele, che invece spettano a tutti i lavoratori di pari passo all’evoluzione del lavoro, soprattutto per quelli della gig economy, un mondo lasciato da troppo tempo nell’ombra”.