TRASPORTO MARITTIMO, COMMERCIO E SOSTENIBILITÀ AL CENTRO DEL B20-G20 / DIALOGUE ORGANIZZATO DAL B20 INSIEME A CONFITARMA E ICS

m-mattioli

Il 15 giugno, in video conferenza si è tenuto l’incontro B20-G20 Dialogue “Unlocking investment in maritime transportation infrastructure for a more sustainable trade”, organizzato dal B20 – principale engagement group del G20, guidato da Confindustria insieme a ICS e Confitarma.

Oltre a Emma Marcegaglia, presidente del B20, sono intervenuti Enrico Giovannini, Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, Esben Poulssen, Presidente dell’International Chamber of Shipping (ICS); Ian Goldin, professore presso l’Universita di Oxford; Mario Mattioli, Presidente di Confitarma; Raffaello Ruggieri, Deputy Chair B20 Task Force “Finance & Infrastructure” e Chief Lending Officer di Intesa Sanpaolo; Barbara Beltrame, Chair B20 Task Force“Trade & Investment”; John Denton, Co-Chair B20 Task Force “Finance & Infrastructure e Segretario Generale della International Chamber of Commerce; Ingrid Sinclair, Co-Chair B20 Task Force “Trade & Investment” e Global President Sims Lifecycle Services; Massimo Deandreis, Direttore Generale SRM – Studi e Ricerche per il Mezzogiorno, Intesa Sanpaolo.

Al centro dell’incontro, i fattori più critici che interessano le infrastrutture di trasporto marittimo e il commercio globale, “due temi profondamente interconnessi” ha dichiarato in apertura Emma Marcegaglia.

Il commercio marittimo è raddoppiato tra il 2000 e il 2018, prima di calare dello 0,5% nel 2019 e di circa il 4% lo scorso anno. Con la crisi pandemica, l’impatto del sovraccarico doganale sulla consegna delle spedizioni ha fatto aumentare i costi di sdoganamento di quasi 30 volte in tutto il mondo. “Questi semplici dati testimoniano come un efficiente settore del trasporto marittimo globale sia fondamentale per rimettere in carreggiata il commercio globale e stimolare la ripresa post-COVID”, ha aggiunto la Presidente del B20, secondo la quale “la piena attuazione del WTO Trade Facilitation Agreement potrebbe ridurre i costi commerciali in media del 14,3%, aumentando il commercio globale fino a 1 trilione di dollari anno”. In merito alla necessità di aumentare l’efficienza energetica e la sostenibilità nelle catene del valore globali e di mobilitare investimenti sia pubblici, sia privati, la Presidente Marcegaglia ha concluso “Investimenti e infrastrutture sostenibili sono motori di crescita essenziali e il nostro impegno come B20 è quello di invertire le tendenze protezionistiche e ripristinare una sana governance multilaterale”.

Il Ministro Enrico Giovannini, ha affermato che è importante utilizzare al meglio le risorse previste nel Next Generation EU destinate alle generazioni future, e che, in questo contesto la Commissione europea ha delineato importanti azioni per il raggiungimento del fondamentale obiettivo del contrasto ai cambiamenti climatici e dell’attuazione della transizione ecologica, che l’Italia condivide in pieno. Occorre poi, secondo il Ministro Giovannini, tenere conto sia degli aspetti economici che di quelli ambientali e sociali se si vuole attuare una giusta transizione. Tutte le modalità di trasporto (stradale, ferroviario, marittimo e aereo) dovranno sviluppare modelli sostenibili ed efficienti integrati nella più ampia dimensione europea e internazionale.

In merito alle principali criticità in Italia riguardanti le infrastrutture del trasporto e lo sviluppo dei traffici, Mario Mattioli, ha evidenziato che il nostro Paese pur trovandosi in una posizione privilegiata, vera piattaforma al centro di un mare come il Mediterraneo ove passa circa il 20% dell’intero traffico marittimo mondiale, è fortemente svantaggiato a causa di un gap logistico-infrastrutturale pari a circa 70 miliardi di Euro all’anno: cifra allarmante per un Paese importatore, trasformatore ed esportatore, che fonda la sua competitività nel contesto globale sulla capacità ed efficienza del sistema logistico. Inoltre, il nostro Paese soffre di un apparato burocratico e normativo che spesso invece di favorire lo sviluppo lo frena. In questo momento, difficilmente replicabile grazie al grande prestigio internazionale di cui gode il Presidente del Consiglio e tutto Governo, sostenuto tra l’altro da un’ampia maggioranza parlamentare, il nostro Paese non ha più scuse per completare le riforme e trasformare la burocrazia in volano di sviluppo. Sicuramente la digitalizzazione favorirà anche l’efficienza del nostro sistema logistico oltre che dell’intero Paese.

In merito al rapporto tra finanza e shipping, il Presidente Mattioli ha sottolineato l’importanza di istituire un fondo sponsorizzato dalla Cassa Depositi e Prestiti che possa attrarre capitali italiani e stranieri, complementare al sistema bancario e di sostegno, per la fase di transizione ecologica, a tutte le aziende operanti nel trasporto marittimo e in generale a tutta l’economia blu, imprescindibile volano di sviluppo per il nostro sistema Paese.

Esben Poulsson, nel sottolineare che il trasporto marittimo non si è mai fermato neanche durante i momenti più critici della pandemia, grazie soprattutto all’importante ruolo svolto dagli oltre 1,2 milioni di marittimi a bordo della flotta mondiale, ha evidenziato che il commercio globale negli ultimi decenni ha subito gli effetti del crescente protezionismo, con l’introduzione di restrizioni fino a cinque volte più dannose rispetto ad un’economia basata su tariffe tradizionali. I responsabili politici potrebbero facilmente eliminare le barriere tariffarie e non per aumentare i livelli di PIL, creando una situazione vantaggiosa per tutti e facilitando la ripresa economica post-Covid-19.

Per quanto riguarda la decarbonizzazione del trasporto marittimo, secondo Poulsson si tratta di una sfida vitale per lo shipping e per il mondo intero. Le discussioni in seno all’IMO possono avere un profondo impatto sul commercio globale e dovranno essere sostenute dalle azioni intraprese dal gruppo dei ministri del G20 e da altri organismi come il WTO. Dato che il trasporto marittimo guarda alla transizione verso nuovi combustibili a zero emissioni, abbiamo bisogno di una grande attenzione agli investimenti nelle infrastrutture per garantire che questi nuovi combustibili siano disponibili sia nelle economie sviluppate che in quelle in via di sviluppo.

“Non dobbiamo permettere l’istituzione di un sistema a due livelli e sarà essenziale ridurre i rischi politici ed economici per poter sviluppare una serie di progetti che possano attirare finanziamenti in modo che il commercio globale sia catalizzato dalla transizione e non indebitamente influenzato”.

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