PONTE STRETTO, M5S: PERPLESSI DA RELAZIONE MIMS: SI RIFLETTA SU SCALA PRIORITA’

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Roma, 4 agosto – “Il MoVimento 5 Stelle non ha un atteggiamento pregiudiziale nei confronti del Ponte sullo Stretto di Messina, ma desta forte perplessità l’impostazione emersa dalla relazione del gruppo di lavoro del Ministero della Mobilità e delle Infrastrutture sostenibili (Mims), su cui oggi il ministro Giovannini è intervenuto in audizione. Trova infatti conferma quanto da noi già sostenuto, e cioè che questa nuova ‘corsa al Ponte’ non è fondata né su dati aggiornati, né su una seria analisi del contesto in cui si calerebbe l’opera, né tantomeno su approfondite valutazioni d’impatto sugli ecosistemi, nonostante il Parlamento abbia chiesto, con la mozione approvata lo scorso novembre, l’integrazione del gruppo di lavoro con esperti ambientali”. Lo afferma Paolo Ficara, deputato del MoVimento 5 Stelle in commissione Trasporti.
“Aggiungiamo poi un’altra forte perplessità – prosegue Ficara -: si dice no al tunnel sottomarino per la scarsa disponibilità di studi geologici su faglie e frane sottomarine e al tempo stesso si prende in considerazione l’ipotesi di un ponte a più campate, i cui piloni andrebbero a collocarsi su quelle faglie e quei punti franosi ancora poco studiati sotto il profilo geologico e sismico. La nostra volontà è che si abbandoni il campo della discussione ideologica e delle bandierine da sventolare, come fanno quelle forze politiche che in passato hanno ignorato l’esigenza di infrastrutture di collegamento interno alle due regioni, Sicilia e Calabria, e non hanno fatto nulla per la messa in sicurezza antisismica delle città dello Stretto”.
“Non smetteremo mai di dirlo che prima di pensare al Ponte dobbiamo esser certi che si possa arrivare in tempi celeri in Calabria e Sicilia, e che anche le reti di collegamento ferroviario e viario all’interno delle due regioni siano efficienti. Andiamo per priorità: estendere l’alta velocità alla Calabria, avere treni e traghetti di ultima generazione per ottimizzare il sistema di attraversamento dinamico, realizzare una vera alta velocità in Sicilia oltre a potenziare le linee ferroviarie esistenti. È una questione di priorità e razionalità: prima di buttar via altri soldi per progettare l’eventuale cattedrale, occupiamoci del deserto: riduciamo prima le attuali 11 ore che collegano Roma a Palermo e Siracusa a 5-6 ore: solo dopo possiamo pensare se fare il ponte per ridurre i tempi di attraversamento di altri 20-30 minuti. Iniziare ad agire dalla fine, capovolgendo la scala delle priorità, è una scelta che danneggia la Sicilia, la Calabria, i loro cittadini e il Paese intero” conclude il deputato pentastellato.
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