Wwf, il 95% degli italiani è a favore della pesca sostenibile

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BRUXELLES – Il 95% degli italiani ritengono”molto importante” che i prodotti ittici in vendita nell’Ue arrivino da fonti sostenibili e non sottoposte ad un prelievo eccessivo. È questo uno dei dati che emergono dal sondaggio indipendente condotto in 14 paesi europei e commissionato dal Wwf, in concomitanza con l’attuale revisione della politica comunitaria della pesca.

I più ”ecologisti” su questo fronteri sultano proprio gli italiani, rispetto ad una media europea dell’88%. Subito dopo arrivano francesi (93%), portoghesi (92%)e spagnoli (91%), cioè proprio i cittadini di paesi molto interessati alla questione della pesca. Gli italiani sono anche capofila dell’idea di conoscere l’origine di quel che arriva nel piatto: per il 59% l’informazione sulla natura ”sostenibile”dei prodotti ittici non è adeguata, contro una media europea del 72%.

Nonostante l’Europa sia il quarto produttore al mondo d pesce e prodotti dell’acquacoltura, ricorda il Wwf, fra il 54% eil 72% dei suoi stock ittici sono sottoposti ad una pesca eccessiva. Specie simbolo come il tonno rosso sono sulla soglia del collasso.

”Non possiamo continuare – afferma Louize Hill, responsabile per la pesca all’ufficio europeo del Eef – a sprecare le nostre preziose risorse marine in un periodo di crisi economica. La riforma della politica comunitaria della pesca del 2012 deve portare un cambiamento”.

”E’ interessante vedere come in paesi dove la pesca è un settore importante – aggiunge l’eurodeputata portoghese Maria do Ceu Patrao Neves -come Portogallo, Francia e e Spagna, la gente sia più convinta che una pesca sostenibile deve avere la priorità nella riforma della politica Ue”.

I paesi oggetto del sondaggio per il Wwf vsono stati: Belgio, Danimarca, Finlandia, Francia, Spagna, Portogallo, Germania, Grecia, Italia, Ungheria, Polonia, Sveziae Gran Bretagna, per un totale di 14,635 intervistati.

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