CONFITARMA – G. GAVARONE E S. D’AMICO: RIFLESSIONI SULLA CARENZA DI LAVORATORI MARITTIMI ITALIANI

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Giacomo Gavarone, Presidente del Gruppo Tecnico “Risorse Umane e Relazioni Industriali”  di Confitarma, e Salvatore d’Amico, Presidente del Gruppo Tecnico “Education e Capitale  Umano” e del Gruppo Giovani Armatori di Confitarma, affrontano il tema della carenza di  marittimi italiani proponendo alcune riflessioni su una tematica certamente complessa e  delicata

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Roma, 13 luglio 2022 - Innanzitutto, è importante ricordare che il gap fra domanda e offerta di lavoratori marittimi è  un fenomeno strutturale di carattere mondiale da tempo denunciato da importanti  Associazioni internazionali, quali il BIMCO.

“Per fronteggiare tale problematica, l’armamento italiano da tempo sta investendo in maniera  consistente nella formazione dei lavoratori marittimi. Ricordo – afferma Salvatore d’Amico – che i vari ITS del Mare sono un’eccellenza nel panorama formativo nazionale in quanto,  dopo il conseguimento del diploma, consentono tassi di occupabilità vicini al 100%. Per  questo, l’attività degli ITS dovrebbe essere fortemente ampliata e, a tal fine, l’auspicio è che  le importanti risorse economiche previste nel PNRR possano essere messe a disposizione  degli ITS in tempi rapidi e con modalità efficaci per la realizzazione di nuovi corsi, in  particolare, quelli per conseguire la certificazione di Ufficiale di macchina, per i quali si  riscontra un’evidente mancanza di vocazione da parte delle nuove generazioni. Confitarma si  sta già concretamente attivando per far conoscere le opportunità che il mondo del mare può  dare ai giovani promuovendo maggiori attività di orientamento nelle scuole per dare ulteriore  impulso alla costituzione di una nuova generazione di Ufficiali”.

“Sottolineo – aggiunge Giacomo Gavarone – che, rispetto al passato, grazie all’accordo  sindacale per l’imbarco degli Allievi del 2020, è notevolmente aumentato il numero di Allievi  Ufficiali imbarcati sulle navi di bandiera italiana: ogni giorno a bordo delle navi armate dalle  aziende associate a Confitarma sono mediamente imbarcati due Allievi Ufficiali. In occasione  del prossimo rinnovo contrattuale, Confitarma non si sottrarrà alla discussione con le  Organizzazioni sindacali in merito all’incremento dell’indennità riconosciuta a tale figura,  fermo restando che l’Allievo, nel periodo in cui è a bordo, svolge attività di formazione e  addestramento”.

Le gravi difficoltà che la carenza di lavoratori marittimi sta creando per l’attuale stagione  estiva interessano soprattutto i servizi di cabotaggio e in particolare l’operatività delle navi  traghetto.

“È bene sapere – evidenzia Giacomo Gavarone che degli oltre 1.100 marittimi di cui le  compagnie di navigazione soffrono la carenza circa 1.000 non sono Ufficiali, ma marittimi  abilitati di macchina, operai meccanici, motoristi, ottonai, elettricisti, marinai, fino ad arrivare  a una quota molto consistente (oltre 500) di personale di camera (camerieri, garzoni e piccoli  di camera) e cucina (cuochi equipaggio e piccoli di cucina). Tale situazione è determinata da  molteplici fattori, a seconda delle figure professionali: ad esempio la carenza di qualifiche  specialistiche di macchina o quella del cuoco equipaggio è chiaramente dovuta a requisiti di  accesso alle suddette figure ormai totalmente superati e alla mancanza di specifici corsi di  formazione che non consentono, quindi, il normale ricambio generazionale dei lavoratori  marittimi che, nel tempo, vanno in pensione. Per le altre figure, in particolare quelle che  svolgono a bordo i cosiddetti servizi di camera, il fenomeno che ci troviamo di fronte in questi  giorni è estremamente complesso e i fattori che lo stanno determinando sono molteplici. Senza  timore di smentita possiamo affermare che, da un lato, l’aumento del numero di traghetti  entrati in esercizio negli ultimissimi anni ha determinato un maggior fabbisogno da parte delle  compagnie di navigazione di tali figure professionali, e dall’altro, la forte ripartenza del  turismo ha comprensibilmente portato tanti marittimi a scegliere occupazioni “a terra”.  L’effetto combinato di questi due fattori sta contribuendo in maniera molto significativa  all’ampliamento del divario fra domanda e offerta”.

“Sarebbe, dunque, importante rimuovere tutte le attuali barriere, normative e operative,  all’ingresso dei giovani nel mercato del lavoro marittimo – afferma Salvatore d’Amico -  Oltre all’agognata riforma del collocamento della gente di mare (compreso l’aggiornamento  dei requisiti di accesso alle figure professionali), occorre sostenere economicamente i giovani  che vogliono intraprendere le carriere del mare finanziando almeno in parte i corsi basic  training necessari per imbarcare a bordo delle navi, sulla falsa riga di quanto si sta facendo  con il “buono patente” per gli autotrasportatori. Tutte queste iniziative, se messe in campo in  tempi rapidi, potrebbero generare, già nel giro di pochi mesi, nuova occupazione marittima  italiana.”

“Per risolvere nell’immediato l’emergenza di quest’estate evitando il fermo delle navi e i  conseguenti forti disagi soprattutto nei collegamenti con le isole – conclude Giacomo  Gavarone – non resta, invece, altra via che consentire temporaneamente alle compagnie di  navigazione che dimostrano di aver effettuato, senza successo, le chiamate ai collocamenti  della gente di mare – previo nulla osta delle Organizzazioni sindacali – l’imbarco di quote di  marittimi extra-UE sui traffici di cabotaggio. Per un’industria mobile come quella marittima  la flessibilità è elemento indispensabile per garantire l’operatività delle navi.”

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