La Renewable Carbon Initiative sta intensificando le attività politiche per promuovere un uso più sostenibile del carbonio nell’UE

How the Renewable Carbon Concept Contributes to the EU Green Deal Objectives

La Renewable Carbon Initiative (RCI) ha accolto con favore diversi dossier politici che propongono un uso più sostenibile del carbonio e forniscono indicazioni per migliorare la situazione

Nell’ambito del Green Deal, l’Unione Europea sta sviluppando e riesaminando tutta una serie di misure che mirano alla neutralità climatica e a un’economia sostenibile entro il 2050

La RCI ha creato un gruppo di lavoro, sotto la direzione del nova-Institute e che annovera oltre 40 aziende associate, al fine di co-progettare attivamente gli enormi processi necessari per affrontare la questione climatica. Se da un lato questo comporta la decarbonizzazione del settore energetico, dall’altro implica cambiamenti significativi nella disponibilità di materie prime per l’industria. La chimica organica e i materiali derivati non possono certo essere decarbonizzati, poiché il carbonio è la fonte principale e il loro elemento costitutivo. È quindi inevitabile perseguire la defossilizzazione di questi settori. Gli attuali sconvolgimenti rappresentano un’opportunità senza precedenti per adattare la nostra economia e orientarla verso modelli di business realmente circolari, che riutilizzano e riciclano il carbonio all’infinito. In qualità di sostenitore di una rapida trasformazione in questa direzione, la RCI è impegnata in una serie di dossier finalizzati a formulare idee che possano accelerare questo processo.

Attraverso numerosi incontri con i responsabili politici e altri soggetti interessati, introduciamo il concetto di carbonio rinnovabile e illustriamo come esso contribuisca a raggiungere numerosi obiettivi legati al Green Deal, come la neutralità climatica, la mobilitazione dell’industria per un’economia pulita e circolare o le ambizioni in materia di inquinamento zero.

L’attuale revisione della Direttiva sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio è un elemento centrale che offre l’opportunità di incrementare le ambizioni di sostenibilità per gli imballaggi in plastica. La RCI sostiene che l’inclusione di una base biologica e una base di CO2 come equivalente del contenuto riciclato sarebbe un passo importante nella giusta direzione. Questa quota di “contenuto rinnovabile” ridurrebbe la dipendenza dalle risorse fossili vergini del settore degli imballaggi in plastica, un passaggio essenziale verso la neutralità climatica. Inoltre, estendere la quota di riciclato ad altri materiali rinnovabili offrirebbe più flessibilità all’industria e allenterebbe le tensioni dei mercati senza compromettere le ambizioni sul clima e sull’economia circolare. Osserviamo con piacere che questa soluzione viene discussa seriamente dai soggetti interessati della Commissione e offriamo il nostro supporto per fornire riscontri e discussioni strategiche.

Il quadro normativo sulle plastiche a base biologica, biodegradabili e compostabili nell’ambito del Pacchetto sull’economia circolare dovrebbe essere pubblicato nel novembre 2022; le normative sono state concepite per promuovere queste plastiche laddove offrano reali vantaggi ambientali. La RCI ha risposto al questionario degli esperti, sostenendo la necessità di una politica equilibrata che tratti con equità le materie plastiche innovative a base biologica, senza dimenticare i materiali riciclati e CCU (cattura e riutilizzo del carbonio) come soluzioni altrettanto positive per la defossilizzazione. Siamo convinti che i requisiti di sostenibilità per i materiali a base biologica debbano essere comparabili alle norme stabilite nella Direttiva sulle energie rinnovabili per i biocarburanti, ovviamente con alcuni adattamenti laddove necessario, e che debbano essere affiancati da adeguate misure di sostegno (come per i biocarburanti). La consultazione chiedeva anche di esprimersi su un argomento ben noto e spesso discusso, ovvero se sia necessario un contenuto minimo di base biologica, il 30% o il 50%, affinché un prodotto possa essere etichettato come “bio-based”. Siamo contrari a un valore minimo prestabilito, suggeriamo invece che ciascun produttore, che voglia etichettare il proprio prodotto come bio-based, sia tenuto a indicare una quota certificata del contenuto a base biologica. Questo indurrà automaticamente i produttori a etichettare i prodotti bio-based solo se possono dimostrare con certezza un elevato contenuto di base biologica. Per quanto riguarda i prodotti biodegradabili, proponiamo che ogni quadro normativo promuova solo le applicazioni che non possono essere efficacemente raccolte e riciclate, o quelle il cui uso fornisce vantaggi secondari, come una maggiore raccolta di rifiuti organici.

La pubblicazione del Sustainable Carbon Cycles nel dicembre 2021 rappresenta una pietra miliare nello sviluppo delle politiche per l’uso sostenibile del carbonio, trattandosi del primo documento politico a definire chiaramente l’importanza del carbonio per gli usi industriali e a riconoscere la necessità di un suo approvvigionamento sostenibile. Il documento prospetta una visione secondo cui, entro il 2030, il 20% del carbonio contenuto nei prodotti e nei materiali dovrebbe derivare da fonti non fossili. Noi sosteniamo tale visione e solleciteremo i responsabili politici della Commissione a perseguire obiettivi concreti che consentano la realizzazione di questo obiettivo. In generale, ribadiamo l’importanza di mantenere alte le ambizioni per la riduzione delle emissioni e di contenere il carbonio in un vero e proprio ciclo prima di concentrarsi sulla sua eliminazione, che è l’elemento centrale del documento. Secondo la nostra valutazione, nella comunicazione della Commissione il ruolo dei cicli industriali del carbonio è sottovalutato. La RCI sta elaborando un documento di posizione più dettagliato su questi aspetti e continuerà a impegnarsi.

Inoltre, è attualmente in fase di definizione la roadmap per la transizione verde e digitale dell’industria chimica; anche in questo caso, stiamo cooperando attivamente nel processo con tutte le parti interessate. Il nostro obiettivo principale è quello di sensibilizzare l’opinione pubblica sul fatto che anche il carbonio inglobato nelle molecole concorre al riscaldamento globale e che è necessario scegliere materie prime sostenibili, che possono essere ricavate solo da biomassa, CO2 e carbonio riciclato. Il processo in corso sulla roadmap per la transizione dell’industria chimica è il contesto ideale per radicare questa idea nella mente dei politici e la RCI ha riscontrato con piacere l’apertura di molti soggetti interessati verso i nostri principi fondamentali.

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