Gruppo Antonini: un nuovo contratto EPCIC da 217 milioni di dollari

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Commessa del valore di 217 milioni di dollari firmata dal Gruppo Antonini: è Sabratha Platform Compression Module Project, un modulo di compressione gas costruito per la Compagnia Mellitah Oil&Gas che sarà installato in Libia a 42 metri sul livello del mare, sopra alla piattaforma gas Sabratha già esistente

Il Gruppo Antonini ha vinto la gara indetta da MELLITAH OIL&GAS B.V. per l’acquisizione del lavoro EPCIC

Si tratta di Sabratha Platform Compression Module Project, un modulo di compressione costruito per la Compagnia Mellitah Oil&Gas che sarà installato in Libia sopra una piattaforma gas già esistente a 42 metri sul livello del mare e 120 km dalla costa.

Il Gruppo Antonini per il periodo di costruzione del progetto che durerà circa 27 mesi si servirà di un Floatel, una struttura galleggiante dove per 6 mesi vivranno le 150 persone coinvolte nelle fasi di installazione e commissioning. Tutte le attività di ingegnerizzazione, approvvigionamento e costruzione del modulo di Sabratha Hotel si svolgeranno in Italia da soggetti economici nazionali e le attività finali di installazione avverranno in Off-Shore libico.

“Siamo molto soddisfatti per aver firmato la commessa di questo importante progetto voluto sia dal Governo Italiano sia dal ceo dell’ENI, Claudio De Scalzi, in un settore strategico per l’Italia”, commenta Simone Antonini, ceo del Gruppo Antonini. “La nostra società, sulla scia di quanto delineato da ENI in precedenza, ha deciso di investire in questo segmento di mercato partecipando ai principali bandi internazionali aggiudicandosi importanti contratti EPCI (Engineering, Procurement, Construction and Installation) in Africa e Medio Oriente, a seguito dei quali abbiamo aperto una succursale a Tripoli. Oltre al progetto Sabratha avevamo già sottoscritto un primo contratto da 18.6 milioni di dollari – che sarà terminato per l’estate prossima – per la costruzione di Template che servono per anticipare i tempi di perforazione del campo su cui sarà successivamente installata una nuova piattaforma che invierà il gas prodotto a Sabratha”.

Questo nuovo successo tutto italiano si va ad aggiungere alle ultime importanti commesse su cui il Gruppo ha lavorato e sta lavorando per un portfolio complessivo di circa 200 mln di dollari. Tra queste, a circa 80 km al largo di Haifa, Israele, l’azienda ligure è impegnata nell’EPCI per un modulo MRU e 4 vessels presso la piattaforma di esplorazione e produzione di gas naturale di Tamar. In Africa, il Gruppo Antonini è stata in prima linea nella realizzazione e installazione della piattaforma a 6 gambe di WHP2 con i relativi impianti nel campo off-shore Nenè. Sempre in Congo, nelle acque poco profonde di Litchendjili, l’azienda sta lavorando alla modifica e integrazione delle piattaforme già esistenti, e recentemente inaugurate, per l’estrazione di gas idrocarburi offshore e poco lontano, più al largo in mare aperto, il Gruppo Antonini ha realizzato l’EPC per 17 mooring pile e 1 aegypoide pile a servizio di una unità galleggiante di produzione di gas naturale liquefatto (per una capacità di 2,4 milioni di tonnellate all’anno). Anche l’Angola è centrale nelle attività del Gruppo e infatti è in pancia all’azienda l’EPC di una intera piattaforma Off-Shore nominata Maboqueiro, e delle relative condotte per lo sviluppo dei campi Quiluma e Maboqueiro con l’avvio della produzione pianificato nel 2026 e una produzione prevista di 330 milioni di piedi cubi/giorno al plateau (circa 4 miliardi di metri cubi/anno).

Nel 2019, il Gruppo Antonini in partnership con l’Ingegnere Aldo Manna, ha fondato Antonini Navi di La Spezia. Il cantiere opera nel settore dello Yachting ed è specializzato nella costruzione di yacht full-custom, unità navali e militari, potendosi avvalere della profonda e pluriennale esperienza tecnologica del Gruppo.

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