ASSEMBLEA PUBBLICA 2023: CONFINDUSTRIA LA SPEZIA PROPONE UNA “CITTA’ DI AREA VASTA”

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Alla presenza delle maggiori Autorità locali, politiche, rappresentanti sindacali e del settore imprenditoriale, si è aperta con un tributo a Giorgio S. Bucchioni, l’Assemblea Pubblica di Confindustria La Spezia che si è svolta ieri, mercoledì 18 ottobre, all’Auditorium a lui intitolato dell’Autorità Portuale del Mar Ligure Orientale

Un breve filmato che ha commosso la platea ha ripercorso la straordinaria vita pubblica di Giorgio Bucchioni, a lungo Presidente dell’AP e poi Presidente di Confindustria La Spezia

Dopo i saluti di apertura di S.E. Prefetto della Spezia, Maria Luisa Inversini, Pierluigi Peracchini Sindaco della Spezia e Giovanni Mondini, Presidente Confindustria Liguria, hanno preso avvio i lavori.

“La Spezia + 10 anni: sviluppo, innovazione e sostenibilità – Il ruolo delle imprese nella crescita del territorio” questo il titolo dell’Assemblea e il tema cardine della giornata: analizzare la profonda trasformazione che caratterizzerà la provincia della Spezia nel prossimo decennio.

Nei prossimi anni, infatti, si svilupperanno progettualità ed iniziative, alcune delle quali già in corso, che contribuiranno ad un radicale cambiamento economico, sociale e culturale del provincia, con una portata probabilmente mai sperimentata in precedenza.

Questa è l’evidenza emersa dallo studio commissionato a “The European House Ambrosetti” da Confindustria La Spezia con il contributo di Camera di commercio Riviere di Liguria, esposto in Assemblea da Lorenzo Tavazzi – Partner e Responsabile Area Scenari e Intelligence Ambrosetti, nella sua relazione di presentazione dello “Studio di posizionamento e orientamento strategico provinciale”, intorno al quale si è dibattuto.

Dallo studio di Ambrosetti sono emerse con chiarezza le notevoli opportunità di crescita e nel contempo le criticità come la contrazione prevista della popolazione e il cambiamento nelle fasce d’età, che potrebbero ridurre ulteriormente l’offerta lavorativa locale.

Per affrontare queste sfide, il Presidente di Confindustria La Spezia Mario Gerini nella sua relazione, ha promosso una visione di “Citta di Area Vasta” che superi i confini comunali e coinvolga tutti i comuni, dalla Val di Vara alla Val di Magra e al golfo, attori pubblici e privati, finalizzata a creare una comunità che possa e sappia coordinarsi e collaborare per “guidare” la crescita del territorio realizzando al meglio le opportunità future.

“Città di area vasta” che esca dai propri confini, incrementi e allarghi in una logica di sistema i fattori attrattivi, come i servizi, le reti culturali, l’offerta per il tempo libero e l’istruzione.

Il Presidente Gerini, rimarcando l’importanza di agire con decisione, ha proposto la costituzione di una “Cabina di regia” e una “Conferenza di pianificazione” per promuovere una programmazione condivisa in termini urbanistici, economici e sociali, sottolineando inoltre, che il coordinamento di questi organi dovrebbe essere svolto dalla Regione Liguria.

«Il ruolo di Confindustria La Spezia è accompagnare la crescita delle imprese locali e attirare nuovi investitori interessati alle opportunità future – dichiara Gerini – Tuttavia, come più volte è stato sottolineato, una crescita sostenibile si realizza con la collaborazione tra tutte le parti interessate alla promozione dello sviluppo economico e sociale.  Questa assemblea – conclude  - per noi è l’inizio di un percorso che ci vedrà a confronto nei prossimi mesi, con gli Amministratori locali, le Organizzazioni sindacali e le altre Associazioni di categoria, promuovendo  singoli approfondimenti che, nelle nostre intenzioni, dovrebbero portare a un evento pubblico»

Nell’Assemblea, insieme al Presidente Gerini, in modo del tutto innovativo rispetto al passato, allo scopo di dare voce all’imprenditoria nel suo complesso, sono stati attivamente coinvolti la Presidente del Comitato Piccola Industria, Sara Filippetti e Francesco Pelosi Presidente del Gruppo Giovani.

Inoltre, il dibattito è stato arricchito da due prestigiosi interventi sul tema: “Pianificazione e forme di convivenza nelle nuove comunità” a cura di Stefano Moroni, Professore Ordinario di Pianificazione Politecnico di Milano e di Aldo Bonomi, sociologo e fondatore Consorzio AASTER e da un’interessante tavola rotonda alla quale hanno partecipato: Pierluigi Peracchini, Presidente Provincia della Spezia, Mario Sommariva, Presidente AdSP Mar Ligure Orientale, Enrico Lupi, Presidente CCIAA Riviere di Liguria e Paola Sisti, Sindaco Comune di Santo Stefano di Magra.

In chiusura, gli interventi di Giovanni Toti, Presidente Regione Liguria e Alberto Marenghi, Vicepresidente di Confindustria per l’Organizzazione, lo Sviluppo e il Marketing.

«La Provincia della Spezia ha di fronte a sé, nei prossimi anni, sfide importanti e grandi opportunità di crescita e di sviluppo: l’obiettivo, ovviamente, e il motivo per cui siamo qui oggi, è vincere queste sfide e cogliere appieno queste opportunità. Per farlo è necessario, come correttamente è stato ricordato, proseguire in un cammino già strutturato, fatto di collaborazione in una logica di sistema: la Cabina di regia proposta da Confindustria La Spezia può, senza dubbio, rafforzare e rendere ancora più solido questo percorso – spiega il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti – Le imprese di un territorio, di questo territorio dalla forte vocazione e tradizione industriale, ma con una dimostrata capacità di guardare al futuro, sono i capisaldi della ricchezza del territorio stesso, e delle opportunità per le persone che lo abitano: da parte nostra – prosegue Toti – l’impegno alla collaborazione per creare le condizioni per lo sviluppo non verrà mai meno, come non è mai venuto meno fino a oggi. Dalle infrastrutture alla rigenerazione urbana, dalla promozione turistica alla formazione l’obiettivo di Regione Liguria è creare le possibilità perché la nostra regione, e l’area spezzina nel suo complesso, proseguano nella loro crescita, continuando a puntare sugli elementi che, ieri come oggi, rappresentano il cardine dell’economia di questa parte della nostra regione: blue economy, nautica, portualità, logistica, difesa e turismo. Ovviamente in tutto questo la programmazione infrastrutturale, racchiusa in un documento fondamentale come il PRIIMT, ha un valore fondamentale, ma altrettanto lo ha la formazione: l’impostazione che abbiamo scelto – conclude Toti – è quella di creare formazione in linea con le esigenze del mercato del lavoro e delle imprese, proprio per far incontrare domanda e offerta. Una strategia che sta pagando, e che vogliamo affinare sempre di più».

Nel suo intervento di chiusura, Alberto Marenghi, Vice Presidente di Confindustria nazionale per l’Organizzazione, lo Sviluppo e il Marketing, dichiara: «Da una prima analisi la Manovra sembra essere giustamente prudente. Sappiamo che per spingere la crescita in questo momento di forte stress sui tassi c’è bisogno di riattivare gli investimenti che sono crollati, soprattutto quelli sulle transizioni 5.0, e c’è necessità di potenziare le nostre filiere. Tutti i provvedimenti che andranno in questa direzione potranno essere un incoraggiamento. Come Sistema Paese dobbiamo rimboccarci le maniche per spingere gli investimenti mirati. In questo momento ci sono anche i fondi del Pnrr che sono risorse preziose da allocare dove realmente si possano innescare meccanismi virtuosi e di crescita. La Spezia brilla per la ricchezza del territorio, per la capacità di traino in settori strategici, cantieristica in primis, per la capacità attrattiva della costa, un ecosistema che include i più grandi cantieri nautici, centri di ricerca e università.  La Blue economy colloca questo territorio al quarto posto a livello nazionale, primo nella filiera. Nell’ambito dell’Economia del Mare La Spezia è la prima provincia in Italia per incidenza di imprese che operano nel comparto, 3380, e la terza provincia per occupati dell’economia del mare oltre 12.183. Questa è una zona dalle grandi potenzialità. Non solo per le attività strettamente connesse ma per l’indotto e la filiera collegata. Qui connettere e creare filiere ha un effetto moltiplicatore. Dobbiamo sfruttare queste opportunità. Allarghiamo l’analisi alle filiere industriali e alla loro composizione, ma soprattutto collaboriamo: quasi la metà delle forniture critiche dell’industria italiana è ad alto rischio geopolitico-climatico ma la peculiare strutturazione su filiere della nostra economia rappresenta un vantaggio competitivo. L’impegno collettivo, allora, deve essere sul potenziamento delle filiere, con una politica industriale compiuta».

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