Appello di Federagenti alla Premier: sui porti per l’Italia è il momento di ‘dare le carte’

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Dopo l’Economist anche il Guardian, che ieri ha intitolato ‘All eyes are on her’, rileva come tutte le attenzioni europee e mondiali sono rivolte alla nostra Premier e non solo perché ha il ruolo di padrona di casa del G7 di questi giorni in Puglia

 

 

Roma, 14 giugno 2024 - L’Italia, di fatto unico Paese europeo uscito dal voto per Bruxelles, non solo con una governance confermata, ma anche rafforzata, a fronte di un’instabilità e di veri e propri terremoti politici che attraversano nei fatti la maggioranza dei principali paesi Ue in balia degli estremismi, ha un’occasione unica, che non può lasciarsi sfuggire: quella di dettare sul mare (e la Puglia non a caso ne è il baricentro) un’agenda europea che ponga nuovamente il Mediterraneo al centro e che trovi proprio in Roma, una guida salda per disegnare equilibri futuri, ma specialmente per partecipare attivamente, con un ruolo da protagonista, a un nuovo ordine che riguardi tutto il bacino Mediterraneo allargato al Mar Rosso e al mar Nero.

A sostenerlo è il presidente della Federazione agenti marittimi, Alessandro Santi, che non esita tuttavia anche a evidenziare le perplessità e i dubbi circa la capacità del Paese e del suo Governo di cogliere queste opportunità peraltro creando un vero e proprio trampolino di lancio per il Piano Mattei.

I porti in questa operazione dovrebbero svolgere una funzione essenziale, ma proprio in questi giorni si sta assistendo a una crisi di governance portuale che rischia anche di ripercuotersi sulla tempistica della realizzazione delle nuove opere che riguardano il sistema portuale e logistico. Peraltro allontanando nel tempo le ipotesi di riforma del settore ora quanto mai necessaria. La sovrapproduzione di norme, la loro poca chiarezza e propensione alla libera interpretazione, la sovrapposizione di norme, di definizioni di ruoli e di sistemi di controllo non fanno altro che alimentare situazioni di incertezza e di stallo che causano ritardi e la fuga degli investitori dal nostro Paese.

Per quello che ci compete e certo per l’osservatorio privilegiato sui traffici internazionali, come agenti marittimi ci sentiamo in diritto e in dovere di rivolgere un appello diretto alla Premier Giorgia Meloni, affinché non faccia perpetuare e riproporre nella portualità e nel sistema logistico gli errori del passato. È invece il momento di ‘dare le carte’.

Rischiamo nuovamente – sottolinea Santi – di trovarci impantanati in una stagione a rischio immobilismo e ciò proprio nel momento in cui, sia sul fronte delle opere sia sul fronte organizzativo e operativo, i porti, ciascuno con la propria vocazione, sarebbero chiamati a un vero e proprio rush, sfruttando il recupero di centralità. La credibilità e robustezza internazionale di oggi deriva anche dal fatto che abbiamo la seconda portualità europea (lottiamo la posizione con la Spagna) e che siamo il secondo paese manifatturiero (dopo la Germania): il nostro binomio capacità logistica / performance industriale (ad ampio spettro) è la nostra vera forza, binomio, questo, unico nel panorama europeo; e tendiamo a dimenticarcelo troppo spesso, soprattutto i nostri politici.

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