“Crociere a Livorno, un volano per la crescita del territoro” il report di Risposte Turismo sulle potenzialità del porto

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Presentato in Fortezza Vecchia il nuovo report di Risposte Turismo sulle potenzialità del porto toscano

Previsioni sui dati di traffico e gli impatti economici generati dalla crocieristica e riflessioni sulle azioni da sviluppare per migliorare il potenziale turistico della città. Francesco di Cesare: “Lo scalo portuale labronico resta la principale porta via mare della Toscana. Un vantaggio da sfruttare”

 

Se nel 2023 il porto di Livorno si è classificato al settimo posto tra i porti crocieristici italiani, con una movimentazione complessiva di 636.000 passeggeri, per il 2024 punta a crescere di un ulteriore 26%, con un totale di 376 cruise call e 800 mila croceristi.

Ma sarà il 2025 l’anno in cui lo scalo portuale potrebbe superare  i livelli pre-pandemici,  arrivando a movimentare 850 mila crocieristi e scavalcando così  nella classifica porti competitor come quelli di La Spezia e Savona.

Le stime, contenute in uno studio che l’AdSP MTS ha affidato a Risposte Turismo, indicano flussi di traffico in aumento per un porto che ha enormi margini di crescita e che tuttavia riesce a trattenere soltanto l’8% dei passeggeri in arrivo: dati 2023 alla mano, si tratta di appena 50 mila persone su un totale di 636 mila unità.

Il lavoro di ricerca confezionato dalla società di ricerca fondata nel 2001 da Francesco di Cesare e presentato oggi pomeriggio in Fortezza Vecchia,  si compone di una pluralità di fronti di analisi funzionali a comprendere se e come sia possibile arrivare a trattenere per il futuro fino al 15% del totale dei crocieristi in arrivo, con un raddoppio sui numeri attuali.  Un obiettivo fattibile, secondo Risposte Turismo, ma allo stesso tempo ambizioso, anche perché Livorno vede una forte concorrenza di alte città, come Firenze e Pisa.

Nel fornire un quadro aggiornato delle dimensioni e implicazioni delle attività collegate alla crocieristica sulla filiera produttiva e sul sistema territoriale locale, lo studio ha calcolato gli impatti economici, analizzando tre direttrici di spesa dai flussi crocieristici: i turisti crocieristi, gli equipaggi e le spese relative alle attività connesse all’accoglienza delle navi da crociera.

Con riferimento alla prima direttrice di spesa, Risposte Turismo stima che gli oltre 636mila crocieristi arrivati nel 2023 abbiano speso 40,6 milioni di euro, con un impatto economico diretto complessivo stimato in città di 7,8 milioni di euro.

Nel 2023 sono stati 281.000 i membri dell’equipaggio arrivati a Livorno a bordo delle navi da crociera. Di questi, sono circa 70.000 quelli scesi a terra, ognuno dei quali, stando alle stime di Risposte Turismo, ha speso in media 36,4 euro, con una ricaduta diretta su Livorno di 2,5 milioni di euro. Tra le principali tipologie di spesa rientrano quelle relative all’abbigliamento e a cibi e bevande.

La terza macro-voce di spesa riguarda i costi sostenuti durante l’itinerario dalle compagnie crocieristiche che riconoscono altresì agli scali le tariffe portuali e terminalistiche previste, così come le spese sostenute direttamente o indirettamente dalla compagnia per acquisire i beni e servizi necessari a comporre il prodotto turistico offerto ai crocieristi.

Considerando le 289 toccate del 2023, il valore di spesa delle compagnie di crociera stimato nel porto di Livorno – che esclude evidentemente i costi delle escursioni a terra per non doverli conteggiare due volte -, è stato di 9,75 milioni di euro. Tra le voci di spesa rientrano quelle di assistenza ai crocieristi, le tariffe passeggeri che includono i controlli di sicurezza, l’assistenza al cambio dell’equipaggio, lo smaltimento rifiuti, il vettovagliamento, le pratiche doganali e le spese connesse ai servizi tecnico nautici (pilotaggio, rimorchio e ormeggio).

Mettendo insieme le tre direttrici di spesa (crocieristi, equipaggio e costi per le compagnie), Risposte Turismo arriva a stimare che le ricadute economiche dirette nel territorio di Livorno siano arrivate nel 2023 a quasi 53 milioni di euro. Tenendo conto del valore trattenuto in città (che include integralmente la spesa a terra della crew e delle compagnie, e, parzialmente, quella dei passeggeri), si tratta di 20 milioni di euro annuali, circa 69.000 euro medi di spesa diretta per ogni singola nave accolta a Livorno.

Tenuto presente il vettore di spesa iniziale di 53 mln di euro, la società di consulenza arriva infine a stimare in oltre 90 milioni di euro il contributo totale generato a livello nazionale nel 2023 dalle spese riconducibili all’attività crocieristica. Si tratta di un dato che tiene conto sia degli effetti indiretti che di quelli indotti che si attivano sull’intero territorio nazionale.

Nel dato sono stati ricompresi i dati relativi alla ripartizione della produzione complessiva, che comprende tra le altre cose le attività immobiliari, quelle del commercio all’ingrosso, quelle di trasporto terrestre e marittimo, quelle di food and beverage, e così via. Compresi nel conto anche i dati sull’occupazione attivata complessivamente dal settore, pari a 495 unità, e gli effetti indotti generati dall’aumento di redditi (e quindi dei maggiori consumi) grazie alla presenza del traffico crocieristico.

Partendo dalle previsioni di traffico e dall’analisi dell’impatto economico, lo studio suggerisce alcuni fronti d’intervento finalizzati al miglioramento del livello di accoglienza dei crocieristi da parte del territorio e della qualità dei servizi erogati in porto e in città.

Molteplici le azioni individuate da Risposte Turismo anche grazie all’ascolto di numerosi operatori e stakeholder del territorio. Tra queste c’è quella di migliorare l’organizzazione del punto di arrivo degli shuttle bus in via Cogorano; o quella di implementare l’organizzazione e l’erogazione di informazioni nei due IAT (informazione e accoglienza turistica), sia in quello situato al cruise terminal Alto Fondale che in quello che si trova in centro città tra Via Cogorano e Piazza del Municipio. Considerati una necessità anche il potenziamento dell’accoglienza offerta sottobordo ai crocieristi che scendono dalla nave; il miglioramento del decoro urbano nelle aree portuali; l’efficientamento della mobilità portuale e dei collegamenti dal porto e la sensibilizzazione della popolazione livornese sull’importanza in termini economici del settore crocieristico per la città.

La ricerca consiglia infine alcune azioni per incentivare i crocieristi a spendere più tempo a Livorno e a visitare il contesto cittadino e locale. Tra le linee di azione consigliate, la diversificazione dei tour su Livorno; una promozione più efficace dell’offerta turistica; il miglioramento della cartellonistica e segnaletica turistica; la valorizzazione dei QR Code di Visit Livorno e un migliore dialogo tra destinazione e armatori.

“La crescita che il porto di Livorno ha conosciuto a partire dagli anni 2000 non è soltanto il frutto dell’espansione generale del fenomeno crocieristico, ma anche della sua gestione e dell’ottimo tempismo di realizzazione di alcuni investimenti che si sono rivelati fondamentali per lo sviluppo e l’affermazione del porto stesso, così come del suo traffico” ha spiegato Francesco di Cesare, rimarcando come per il prossimo futuro il porto preveda di apportare delle modifiche importanti al proprio layout, andando a creare un’area appositamente dedicata alle crociere e i crocieristi, e contribuendo così a spingere le compagnie di navigazione che ancora oggi non scalano Livorno ad includere il porto nei propri itinerari.

“Se da una parte è vero che il porto di Livorno, per restare competitivo, necessita degli investimenti e miglioramenti già in programma, dall’altra è anche vero che, proprio per le sue caratteristiche strutturali (ad esempio la capacità di accogliere anche le navi più grandi), resta la principale porta della Toscana via mare, un vantaggio da continuare a sfruttare e da affiancare al lavoro da fare perché Livorno possa intercettare ed accogliere una maggior quota di crocieristi in città” ha aggiunto di Cesare.

Chiaramente il traffico non è l’unica unità di misura da tenere in considerazione per prevedere o meno un possibile aumento delle ricadute territoriali. A determinare una maggior possibilità di crescere su questo fronte concorre la capacità della destinazione di crescere quanto ad appeal turistico.

Prendendo a riferimento dieci variabili (numero passeggeri movimentati; numero accosti navi; passaparola favorevole sull’esperienza vissuta a Livorno da parte del crocierista; comunicazione dell’offerta territoriale; competitività e sicurezza nel mondo; appeal del Mediterraneo come tappa di riferimento per il traffico crocieristico; capacità di fornitura diretta alle navi; livello dell’offerta territoriale; concorrenza di altri porti; varietà delle tipologie di navi da crociera e peso di quelle luxury), Risposte Turismo arriva a indicare come l’impatto economico direttamente imputabile a Livorno possa salire, in tre anni, ad oltre 30 milioni di euro, con un ipotizzato incremento del 50% sui valori del 2023. Si tratta di un dato cui la società di analisi perviene in considerazione del maggiore traffico crocieristico previsto (quantificabile nel 2026 in 850.000 movimenti passeggeri e 390 toccate) e ipotizzando un maggiore impatto locale generato dai cambiamenti – prevalentemente favorevoli – per ognuna delle variabili prese a riferimento, anche attraverso la realizzazione degli interventi suggeriti a proposito di accoglienza e valorizzazione del potenziale.

Lo studio di Risposte Turismo ha anche previsto un focus dedicato a Capraia. Dall’analisi da parte della società è emersa una già esistente azione collaborativa tra le istituzioni e gli enti che sarebbero coinvolti e interessati dal fenomeno crocieristico a Capraia. Inoltre è stata realizzata una possibile agenda dei prossimi passi con fronti di intervento specifici e mirati, tra cui un primo fam trip per presentare l’offerta turistico naturalistica ed enogastronomica dell’isola.

“Voglio sottolineare il valore della collaborazione che stiamo felicemente realizzando con Risposte Turismo” ha dichiarato il presidente dell’AdSP, Luciano Guerrieri, aggiungendo che “lo studio, estremamente approfondito e realizzato con il coinvolgimento degli stakeholder e degli operatori, ci offre diversi spunti di analisi e riflessioni da sviluppare per migliorare l’accoglienza e la ricettività del porto di Livorno”.

Per il n.1 dell’AdSP, lo scalo portuale labronico è un polmone occupazionale ed economico di grandissimo valore che nel settore crocieristico ha ampi margini di sviluppo: “Dopo la battuta d’arresto durante il periodo pandemico, lo scalo portuale livornese è cresciuto costantemente negli ultimi anni e oggi ha di fronte a sé ampie possibilità di crescita, in linea con le previsioni che per il prossimo triennio certificano a livello mondiale un incremento esponenziale del numero complessivo dei crocieristi. Le sfide da superare sono molteplici e richiedono un impegno corale e condiviso tra istituzioni e operatori, sia sul fronte del potenziamento infrastrutturale che su quello organizzativo e promozionale”.

Dello stesso avviso il prefetto di Livorno, Giancarlo Dionisi, che ha parlato di Livorno come di una delle porte principali non soltanto della Toscana ma anche dell’Italia e, per certi aspetti, dell’Europa: “Il porto gode di una indubbia posizione strategica che va sfruttata al meglio e la città ha potenzialità turistiche incredibili. Occorre però lavorare di più sui servizi al turista mentre sul fronte infrastrutturale vedo che si stanno compiendo importanti pasi in avanti sul fronte della modernizzazione delle banchine, del miglioramento dei collegamenti viari e ferroviari e della digitalizzazione”.

Il sindaco di Livorno, Luca Salvetti, ha invece sottolineato le peculiarità di una Livorno che si offre al turista come meta alternativa rispetto alle destinazioni delle città d’arte della Toscana: “Le crociere nel porto stanno crescendo, in particolare quelle di testa, con importanti ricadute anche per il territorio” ha dichiarato, sottolineando come l’ambito turistico Livorno-Collesalvetti-Capraia Isola sia quello che è cresciuto più di altri rispetto ai livelli del 2019: “La città deve farsi trovare pronta ad accogliere le nuove sfide come un’opportunità di sviluppo intelligente e sostenibile. Le riflessioni sulle ricadute economiche della crocieristica non possono infatti essere svincolate da quelle sui danni potenziali causati dal cosiddetto overtourism” ha concluso.

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