Napoi, 1 marzo 2017 – Nel quadro del più ampio progetto di tutela della vita umana in mare e dell’ambiente marino e costiero che vede fortemente impegnato il Corpo delle Capitanerie di Porto, gli uomini della Guardia Costiera di Napoli – Nucleo Port State Control, hanno emanato il provvedimento di fermo ai sensi della Direttiva 2013/38 della Comunità Europea recepita dall’ordinamento legislativo italiano con il D.Lgs 67 del 2015 a carico della nave Ro-Ro Cargo ”MIRA”
Il provvedimento di fermo emanato nella giornata di ieri, è stato adottato in quanto l’unità, successivamente ad un’attività di investigazione dettagliata risultava avere l’impianto estinzione incendi della zona carico – denominato “drencher” – completamente non funzionante a causa di numerosi fori riscontrati lungo la linea di alimentazione dell’impianto. Tale impianto rappresenta difatti un efficiente strumento di risposta attiva in caso di incendio nei garage destinati al carico, e la sua inefficienza, dovuta essenzialmente a mancata manutenzione, costituisce una grave minaccia in termini di sicurezza della navigazione.
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L’unità battente bandiera moldava (costruita nel 1978), carica di scatole di latta per uso alimentare, è stata quindi sottoposta a fermo a seguito dei controlli del “Nucleo Ispettivo Port State Control” di Napoli, nel corso dei quali venivano altresì rilevate deficienze inerenti le carenze del sistema gestione della sicurezza ( International Safety Management Code, ovvero il Codice Internazionale per la Gestione della Sicurezza).
Al momento l’unità risulta ancora ferma nel porto di Napoli, in attesa degli accertamenti da parte del Maritime Lloyd, organismo riconosciuto responsabile della certificazione nave, da eseguirsi successivamente alla riparazione dell’impianto “drencher”.
Giova ricordare che il Nucleo PSC della Capitaneria di Porto di Napoli, guidato dall’Ammiraglio Arturo Faraone ha da sempre profuso notevoli sforzi nella lotta al fenomeno delle “carrette” del mare, ovvero navi sub-standard che, in difformità delle convenzioni internazionali, navigano con gravissimo rischio per la sicurezza della navigazione e dell’ambiente marino nonché per la sicurezza e per le condizioni di vita delle persone che sulle navi vivono e lavorano.
Ad oggi, dall’inizio dell’anno, risultano quattro le unità sottoposte a fermo in quanto riscontrate difformi a minimi standard di sicurezza previsti dalla citata normativa Internazionale.