Suicidi dei marittimi a bordo delle navi da crociera,l’analisi della UGL

oblo' di navi da crociera

Mennella Ugl: Periodi di imbarco troppo lunghi, poco riposo e ritmi stressanti, le probabili cause di un gesto estremo. Bisogna regolamentare i periodi di imbarco

Roma, 21 luglio 2015 – (Mennella Ugl) “Ritmi stressanti, lunghi periodi di lontananza dagli affetti, spazi ristretti da condividere con culture diverse e poco riposo costituiscono la miscela esplosiva che può indurre un lavoratore ad avere un atteggiamento estremo”. Sono queste le considerazioni del Segretario Nazionale mare e porti Pasquale Mennella alla luce dei presunti suicidi di personale marittimo su navi da crociera, il quale prosegue : ”la concorrenza spietata nel settore crocieristico ha indotto gli armatori ad un uso disumano dei lavoratori, costringendoli a periodi di imbarco che spesso superano i dodici mesi di permanenza, fortunatamente i nostri Contratti di settore limitano la permanenza dei lavoratori sulle navi a periodi di 5 mesi, purtroppo così non è per altri tipi di contratti di paesi diversi dal nostro dove la necessità di portare una sussistenza alle proprie famiglie inducono a considerare la salute un elemento secondario. Credo – conclude il sindacalista – che oltre la legittima tutela dello stato psicologico ed emotivo del lavoratore, vi debba essere una norma, di carattere internazionale, che limiti il periodo massimo di imbarco che ogni lavoratore del mare debba fare, altrimenti in futuro, purtroppo, continueremo a registrare ancora questi spiacevoli eventi.

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